Salve le Società della Salute. Mugnai (Fi): “Il Pd ha voluto risparmiare le cocche di Rossi”

10 luglio 2014 | 13:26
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Salve le Società della Salute. Mugnai (Fi): “Il Pd ha voluto risparmiare le cocche di Rossi”

Le Società della Salute sono salve. E il voto scatena le polemiche. Il mantenimento in vita di questi organismi ha ricevuto oggi il parere favorevole della Commissione sanità del Consiglio regionale con il voto favorevole della maggioranza, il no della consigliera del Centro Democratico Maria Luisa Chincarini e beneficiando dell’assenza, al momento del voto, di due consiglieri di minoranza. A renderlo noto è il vicepresidente della Commissione Stefano Mugnai (Forza Italia), autore tra l’altro di un’altra proposte di legge in discussione, ovvero quella che delle Società della Salute prevedeva la chiusura: “Il superamento delle Società della Salute, a dir la verità, sarebbe già legge grazie a un emendamento mio e della collega Chincarini alla legge finanziaria regionale approvato in dicembre – ricorda Mugnai – dal Consiglio. Ma il Pd non si è rassegnato, e ha predisposto testi di legge che consentiranno a questi organismi, già da anni bocciati sia dalla Corte costituzionale che dalla Corte dei conti, di sopravvivere non solo, ma anche addirittura di moltiplicare le burocrazie”.

I testi di legge targati Pd, sostiene Mugnai, prevedono un “autentico ingorgo d’apparati”: “Conferenze zonali dei sindaci, conferenze aziendali dei sindaci, conferenze di area vasta dei sindaci, conferenze regionali dei sindaci, comitati di partecipazione degli utenti, agorà della salute, piani di inclusione zonale, piani integrati di salute, piani attuativi locali. Insomma – osserva l’esponente di Fi – si va nella direzione opposta rispetto alla semplificazione producendo l’effetto contrario rispetto all’obiettivo dichiarato. Si finirà, infatti, per ridurre ulteriormente la capacità dei sindaci di incidere sulle scelte dei direttori generali in materia di servizi sociosanitari. Per altro, questo combinato normativo arriverà in aula con importanti e significative osservazioni da parte dell’ufficio legislativo del consiglio regionale”.
“E il tutto per cosa? Per non rinunciare alle SdS, cocche di papà Rossi. Qui non ci si vuol rassegnare. Eppure in questi ultimi anni da più parti si sono levate voci definitivamente critiche su questa esperienza, non ultima quella del Consiglio regionale che nel dicembre scorso votò un emendamento alla finanziaria volto al ‘superamento dell’attuale sistema incentrato sulle Società della Salute’. Ebbene: le SdS per volontà della maggioranza in Toscana continueranno ad esistere. E solo in Toscana, si badi, perché l’idea si è rivelata talmente vincente che nelle altre regioni si sono ben guardati dal copiarle”.
Poi la stoccata politica: “Siamo alle solite – attacca Mugnai – con una maggioranza incapace di rinunciare a neanche una parte dei propri apparati, una maggioranza che ancora oggi, nel 2014, è innamorata delle pianificazioni su pianificazioni che sempre più spesso restano lettera morta all’atto pratico, una maggioranza che adora produrre norme e livelli di competenza sempre più ingarbugliati al fine di rendere indispensabile l’intervento della politica in ogni aspetto della vita in terra di Toscana”.
Dello stesso parere anche la consigliera Luisa Chincarini (Cd): “In barba all’espressione del Consiglio, che in teoria dovrebbe essere il massimo organo legislativo regionale, il Partito Democratico ha redatto una proposta di legge che di fatto salva le Società della Salute. Aggiungendo burocrazia a burocrazia – spiega Chincarini – Grazie all’assenza mirata di alcuni Consiglieri dell’opposizione non è stato possibile porre un argine a questi provvedimenti”. “Fatto salvo che non tutte le SdS non sono uguali, rimane il fatto che sono state bocciate dalla Corte Costituzionale per la loro forma consortile e dalla storia per il loro insidacabile fallimento”, aggiunge Chincarini. “Le due proposte di legge andranno a peggiorare una situazione già allarmante, favorendo la disomogeneità sul territorio. Basti pensare che in questi quattro anni di consiliatura non è stato ancora possibile avere i documenti con i costi delle prestazioni delle SdS”. “La sanità regionale, oggi, vive un momento di profonda difficoltà a causa dei tagli del Governo. Per questo da anni mi batto affinché si riducano i costi inutili (quelli della burocrazia, per intenderci) per mantenere l’universalità del servizio sanitario e difenderne i servizi essenziali”, conclude Chincarini. “E questo è anche il senso della mia battaglia per il superamento delle Sds. La Semplificazione e lo snellimento burocratico rappresentano la via maestra per far uscire la nostra sanità dalle secche in cui si è incagliata: soltanto così possiamo difendere la più importante eccellenza della nostra Regione”.