Report Istat 2014 sull’acqua in Toscana, diminuiti i consumi ma scarsa qualità

29 luglio 2014 | 10:59
Share0
Report Istat 2014 sull’acqua in Toscana, diminuiti i consumi ma scarsa qualità

“La politica deve ormai fare i conti con il fallimento della gestione pubblico-privata del servizio idrico e del controllo sullo stesso da parte dell’Autorità Idrica Toscana (A.I.T.)”. Commenta così il Forum Toscano dei Movimenti per l’acqua i dati rilevati dal report Istat del 2014 sul censimento delle acque per uso civile. Secondo il Forum appare chiaro che i gestori della regione “fanno acqua” da tutte le parti.

E mettono in luce il fatto che le perdite in rete sono aumentate, dal 2008 ad oggi, del 10% e sostengono che mentre i cittadini hanno ridotto il consumo di acqua, passando da un consumo giornaliero di 241 a 195 litri, i gestori devono prelevarne un quantitativo maggiore, dato che hanno investito poco o niente nelle reti di distribuzione.
Sempre secondo il Forum, gli stessi gestori hanno fatto della depurazione dei reflui il proprio cavallo di battaglia, affermando di dover aumentare le tariffe per sopperire alle carenze esistenti, ed evitare quindi il pagamento di multe salate alla Comunità Europea. Il Forum si sofferma poi su alcune questioni domandandosi che se i cittadini hanno ridotto il consumo di acqua (periodo di riferimento 2008/2012) di quasi il 20%, ciò significa che anche gli scarichi fognari si sono ridotti in egual misura. Eppure dai dati ISTAT risulta che si è passati da una quota del 54% di carichi inquinanti trattati nel 2008, a solo il 51% nel 2012. Come si spiega questo dato? Un dato confermato peraltro dal Report ARPAT sul monitoraggio delle acque superficiali destinate alla produzione di acque potabili (triennio 2011/2013).
Altra questione sotto accusa è la qualità delle acque. Dai controlli che hanno riguardato prevalentemente le province di Firenze, Arezzo e Pistoia, si evince che vi è un netto peggioramento della qualità delle acque (classificazione: A1 = ottime, A2 = decenti, A3 = qualità al limite dell’utilizzo senza deroghe, Sub A3 utilizzabili per uso potabile solo in casi eccezionali). Nessuna stazione di rilevamento ha acqua buona, quelle in classe A3 sono in netto peggioramento, e circa il 30% delle stazioni è in classe Sub A3. Viene quindi potabilizzata, secondo il Forum, un’acqua che potrebbe essere utilizzata solo eccezionalmente, ma che i cittadini sono costretti a bere di norma.
A peggiorare la situazione, secondo il Forum, notizie come quella recente riguardo a Publiacqua spa: su segnalazione di cittadini e di un comitato aderente al Forum dei Movimenti per l’Acqua, un alto dirigente sarebbe indagato perchè la società ha versato liquami in un borro, nella provincia di Arezzo, nonostante vi fosse un regolare collettore fognario allacciato al depuratore e si domanda se si tratti solo di un caso isolato.
Valutando inoltre che molte attività produttive inquinanti hanno chiuso i battenti per la crisi, che sono diminuiti tutti i consumi alimentari e non, il Forum si chiede quali siano stati dunque gli investimenti effettuati dai gestori, considerando che la nostra regione ha l’acqua più cara d’Italia. Parlando proprio di investimenti, dalla relazione del Direttore Generale A.I.T. sul servizio idrico integrato in Toscana nell’anno 2012, il Forum dichiara di scoprire che i soldi pagati in tariffa per gli investimenti sono stati utilizzati a tal fine solo in parte. La totalità dei gestori non ha mai realizzato tutti gli investimenti previsti, e se ne annuncia una riprogrammazione: in Publiacqua SpA ne mancano oltre 69 milioni, in Acque SpA 31 milioni, in ASA 21,4 milioni. “In compenso- si legge nel comunicato- ai gestori sono ben graditi gli investimenti in ristrutturazione delle sedi, telerilevamento del lavoro, benefit per auto di lusso ai quadri e ai responsabili, dei quali sarebbe interessante conoscere anche stipendi e rimborsi spese. E naturalmente le società che gestiscono l’acqua sono invece ben abili a distribuirsi profitti: citiamo per tutte, Publiacqua spa, con 30 milioni di utili netti nel 2013, che rappresentano oltre il 20% del bilancio”. Secondo il Forum, non resta duque che chiedere quali funzioni di controllo dei gestori svolga l’Autorità Idrica Toscana, e se anche questa non rappresenti l’ennesimo fallimento, frutto di scelte politiche volte solo a mantenere interessi e privilegi dei gestori, piuttosto che tutelare il bene di tutti.