
“La Toscana si è fatta trovare preparata dal Patto per la salute. Molti dei contenuti del patto erano temi sui quali nella nostra regione avevamo lavorato da tempo”. E’ quanto ha detto l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, intervendo alla tavola rotonda di apertura del Festival della Salute, a Viareggio. Dopo il taglio del nastro sul palco della salute, l’assessore Marroni ha partecipato alla tavola rotonda “Per un nuovo sistema sanitario universale, equo ed inclusivo, volano dell’economia”, moderata da Federico Gelli.
Nel suo intervento, Marroni ha sottolineato l’importanza prima di tutto delle risorse umane, dell’innovazione tecnologica, della revisione della spesa abbinata a criteri di qualità. “In Toscana – ha detto – la scelta di unificare i tre Estav (Enti per i servizi tecnico amministrativi di area vasta) e fare un’unica centrale di acquisto, l’Estar (ente di supporto tecnico amministrativo regionale), è stata un grande occasione di innovare. Quello dell’Estar è un progetto che va nella direzione di una maggior efficacia ed efficienza, di un’ulteriore qualificazione del servizio, nonché della razionalizzazione e del risparmio”. Quanto alle nuove tecnologie, l’assessore ha messo in guardia dal farvi ricorso sempre e comunque, considerandole la soluzione a tutti i problemi: “E’ opportuno valutare molto bene quali possono essere i vantaggi reali. E lavorare sempre in un’ottica di filiera di sistema”.
Il festival si era aperto con la video intervista al ministro della salute Beatrice Lorenzin, impossibilitata ad essere di persona a Viareggio. Nella video intervista il Ministro dialoga con l’onorevole Federico Gelli, presidente dell’Associazione Nova che si occupa di innovazione tecnologica nella sanità e che ha organizzato il convegno d’apertura. Il Ministro Lorenzin ha dichiarato che il Patto della Salute risponde alla sfida di rendere sostenibile il sistema sanitario italiano riducendo la spesa e mantenendo inalterata la qualità dei servizi: “L’Italia spende il 7% del proprio Pil per la spesa sanitaria, riuscendo a mantenere un costo molto basso grazie ai tagli lineari, sancendo il concetto della spending review interna. A fronte di una certezza di budget che permette di fare una riprogrammazione di spesa sanitaria per le regioni nei prossimi anni, dando delle regole stringenti, in cinque anni recuperiamo 10 miliardi di euro che reinvestiamo nel sistema salute: innovazione e ricerca, infrastrutture e tecnologia e personale. Le Regioni in questo hanno giocato un ruolo fondamentale accettando di rinegoziare anche alcune competenze e alcune funzioni senza aspettare le riforme ma cercando di farlo prima”. “L’innovazione tecnologica – ha aggiunto il ministro – è lo strumento con cui possiamo raggiungere il nostro fine, efficienza, misurabilità della quantità dei soldi spesi, come sono spesi e la qualità della prestazione che viene data e la efficacia della prestazione”. ”Abbiamo approvato anche il Patto per la salute digitale: grazie all’anagrafe nazionale degli assistiti, abbiamo un unico binario in cui correranno e corrono i dati di tutti e 60 milioni di cittadini italiani, i dati anagrafici e i dati sanitari – fascicolo elettronico, cartella elettronica, le farmacie di servizio messe in rete, ma anche i dati che noi vogliamo vengano caricati. Con i nuovi software possiamo sapere in tempo reale prestazioni e costi di ogni ospedale e struttura sanitaria”. “In questo quadro bisogna ripensare a un nuovo rapporto tra pubblico e privato – ha sottolineato la Lorenzin – perché abbiamo bisogno di questa sinergia dove lo Stato non perde la propria leadership, che poi è al servizio del paziente in un sistema universalistico, e far entrare dentro anche nuove energie non è un peccato, non è un tabù, è la scommessa per rendere il nostro futuro attuale”. “Il progetto di ecosistema digitale che mi ha proposto l’associazione Nova, grazie all’impegno di otto imprese – ha concluso il ministro – è un primo passo importante in questa direzione e i nostri uffici stanno lavorando per implementare questo progetto”.