
Ancora meno incidenti, meno vittime e meno feriti sulle strade toscane nel 2013. I dati del Sirss (Sistema integrato regionale per la sicurezza stradale), seppur provvisori, in attesa della validazione da Istat, raccontano un anno in cui il numero dei sinistri è calato ancora rispetto al 2012. In particolare, gli incidenti sono diminuiti del 3,9%, i feriti del 4,8% e le vittime del 9,7%. In valori assoluti, in Toscana lo scorso anno si sono verificati 16.250 incidenti con 21.689 feriti e 224 morti. In base ai parametri forniti dal Mit – Studio di valutazione dei costi sociali dell’incidentalità stradale, il costo sociale dell’incidentalità per il 2013 è stato di 1.104.151 a fronte di una media degli ultimi 4 anni, dal 2010 al 2013, di 1.585.122.887 euro, ovvero 429 euro pro capite. “L’amministrazione regionale toscana lavora da anni, con costanza, sul tema della sicurezza stradale – ha spiegato l’assessore regionale ad infrastrutture e trasporti Vincenzo Ceccarelli – e i risultati si vedono. I numeri ci dicono che il 2013 è stato un anno positivo per la sicurezza stradale, sia rispetto all’anno precedente sia prendendo come riferimento un periodo temporale più lungo: infatti tra il 2010 e il 2013 il numero degli incidenti è calato del 13,9% e quello dei morti del 26,8%. Anche se, in parte, il calo degli incidenti può esser dovuto al minor numero di veicoli che circolano in conseguenza della crisi economica, risultati così incoraggianti e costanti indicano che la via che abbiamo intrapreso è giusta e deve essere seguita”.
Il trend 2010-2013 Una prima analisi dei dati tra il 2010 e il 2013 mostra una riduzione sul territorio regionale del numero di incidenti (-13,9%), di feriti (-14,2%) e dei morti (26,8%). Dal 2010 al 2013 è sulle strade urbane che si verifica il maggior numero di incidenti (79% contro il 21% delle strade extraurbane), anche se in proporzione risultano più gravi quelli che avvengono in contesto extraurbano, dato che ad un numero molto inferiore di sinistri corrisponde una mortalità quasi equivalente: il 53% degli incidenti mortali avviene in città e il 47% sulle strade extraurbane. I sinistri avvengono soprattutto nei giorni feriali (nei cinque giorni feriali si verifica il 76,8% degli incidenti, circa il 15% al giorno). Il sabato la percentuale si attesta al 13%, la domenica al 9%. La fascia oraria in cui si concentrano è quella 8-20 (79 %), con picchi che corrispondono ai tragitti casa-lavoro e casa-scuola. Si tratta per lo più di incidenti non gravi. L’indice di mortalità aumenta, invece, nelle ore notturne (dalle 22 alle 7), raggiungendo il picco massimo (6 morti ogni 100 incidenti) nella fascia oraria 4-5. Le fasce di età più soggette a incidenti sono quelle tra i 36 ed i 45 anni, nelle quali si concentra la maggior parte dei feriti del 2012. La situazione cambia radicalmente se si considerano, invece, i decessi. In questo caso risultano più a rischio le persone più mature, quelle tra i 66 e gli 80 anni. Considerando, invece, i veicoli coinvolti in incidenti, si vede che tra le vittime della strada il 35% è morto in auto, il 23% è morto utilizzando un motociclo, il 10% è morto spostandosi in bicicletta, il 3% è morto a bordo di veicoli pesanti e il 5% a bordo di ciclomotori o quadricicli leggeri, il 2% è morto a bordo di un autobus. Il restante 22% tra le vittime della strada è rappresentato da pedoni deceduti a causa di investimenti. I dati si riferiscono ad incidenti stradali avvenuti su strade aperte alla circolazione pubblica, in cui ci sia stato almeno un ferito o un morto entro 30 giorni dall’incidente.
“Questi due giorni sono stati pensati per consentirci di fare il punto su quanto si sta realizzando a livello regionale in tema di sicurezza stradale, con la consapevolezza che il successo del nostro lavoro dipenderà sempre di più dalla capacità di seguire percorsi condivisi fra i vari soggetti coinvolti, in un contesto storico dove le risorse a disposizione sono in costante calo e i vincoli alla spesa sempre più rigidi. Il percorso per arrivare a centrare l’obiettivo ambizioso, di civiltà fissato dalla Commissione Europea, di dimezzare il numero delle vittime della strada nel decennio 2010-2020 è certamente impegnativo e presuppone un lavoro integrato e responsabile da parte di tutti. La Toscana c’è”. Lo ha detto l’assessore regionale alle infrastrutture e alla mobilità Vincenzo Ceccarelli, anche presidente dell’Osservatorio Regionale sulla Sicurezza Stradale, aprendo Sicurezza stradale- la Toscana il primo grande evento organizzato dall’Osservatorio nato giusto un anno fa. La tre giorni in corso a Firenze oggi e domani (25-26 settembre), che si sposterà poi a Prato sabato per una mattinata “attiva” a tu per tu con i simulatori di guida, è l’occasione grazie alla quale la Regione fa il punto sulla situazione sicurezza delle strade in Toscana. Sul tavolo, i traguardi raggiunti, quelli ancora da raggiungere in vista anche degli obiettivi europei che impongono al 2020 il 50% di riduzione delle vittime e dei feriti gravi, gli investimenti fatti, quelli da fare, le iniziative di educazione e informazione da intraprendere. Il quadro generale negli ultimi quattro anni rivela un trend lentamente in calo di sinistri e vittime, pari al 13,9%. In particolare, nel 2013 in Toscana si sono avuti 16.250 incidenti con lesioni a persone contro i 16.911 del 2012. Le vittime sono state 224 contro le 248 del 2012 e 21.689 i feriti a fronte dei 22.780 del 2012. Numeri che fanno scendere la media di incidenti del 3,9% rispetto all’anno precedente che, rispetto al 2011 era diminuito a sua volta del 6,6%. Quanto agli investimenti, anche nel 2014, come nel 2013, la Toscana ha pubblicato un bando per la sicurezza stradale da 5 milioni di euro, attualmente aperto, che consentirà di cofinanziare interventi in tutta la regione proseguendo il percorso ormai intrapreso da dieci anni. Sono stati inoltre stanziati 14 milioni di fondi regionali per la manutenzione delle strade, più altri 2 milioni per interventi straordinari.
L’Osservatorio Regionale sulla Sicurezza Stradale Creato con la legge regionale 19 del 2011 per fornire a giunta e consiglio regionale consulenza permanente in materia di sicurezza stradale, l’Osservatorio è presieduto dall’assessore Vincenzo Ceccarelli. Vari i progetti relativi alla sicurezza stradale recepiti dal programma di attività 2014. Durante questo anno sono stati creati specifici gruppi di lavoro per sviluppare tematiche specifiche o di carattere ricognitivo, come il censimento dei soggetti che operano nel campo della formazione ed educazione scolastica i cui risultati consentiranno di promuovere azioni integrate efficaci ed in linea con l’ottimizzazione delle risorse che vengono impiegate sul territorio. In Toscana in circa 10 anni sono stati 307 gli interventi approvati e cofinanziati con le risorse dei cinque programmi attuativi del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale e con i bandi regionali. Il valore complessivo delle opere messe in cantiere è di 117 milioni di euro.
Gli interventi della Regione “Abbiamo usato ogni euro di quelli che ci sono stati assegnati – ha spiegato l’assessore Ceccarelli – trasformando quelle risorse in strade, incroci e marciapiedi più sicuri. In un momento di grande ristrettezza per le finanze pubbliche siamo comunque riusciti a trovare e a destinare risorse significative per tutelare il patrimonio stradale e per evitare, nel caso delle strade danneggiate da eventi calamitosi, pericolosi aggravamenti delle situazioni. Grazie ai bandi per la sicurezza stradale abbiamo finanziato tanti piccoli interventi, che hanno contributo a rimuovere tanti punti neri nella nostra viabilità e i numeri ci dicono che l’efficacia delle misure prese è stata elevata”. Anche nel 2014, la Toscana ha pubblicato un bando per la sicurezza stradale da 5 milioni di euro, attualmente aperto, che consentirà di cofinziare interventi proposti da Province e Comuni, con l’obiettivo di portare avanti il percorso avviato nell’ultimo decennio. Oltre a questo, occorre ricordare lo stanziamento di 14 milioni di fondi regionali alle Province toscane per la manutenzione della strade regionali; altri 2 milioni di euro, per interventi straordinari – nelle province di Firenze, Lucca, Pisa, Prato e Siena – necessari a ripristinare strade danneggiate da fenomeni di carattere calamitoso e accidentale, eliminando i sensi unici alternati che causano non pochi disagi al transito quotidiano degli utenti. Sempre per la sicurezza stradale, verranno installate sulla rete stradale regionale circa 100 postazioni di misura del traffico, oltre a sensori per la pioggia e telecamere: un sistema innovativo che permetterà la conoscenza in tempo reale delle condizioni stradali.
Gli incidenti e i traumi in Italia e in Toscana secondo i dati Istat Sicurezza alla guida e stili di vita. Sono tanti, e provenienti da vari fonti, i dati che certificano come alimentazione, attività fisica, fumo di tabacco, disturbi del sonno, consumo di farmaci e sostanze incidano sulla qualità dell’attenzione e sulla capacità di reazione, caratteristiche fondamentali per una buona condizione alla guida. Secondo l’Istat, in Italia nel 2012 gli incidenti stradali con lesioni a persone sono stati 186.726, i feriti 264.716 ed i decessi 3.653. Sempre secondo l’Istat, gli incidenti legati al comportamento del conducente superano l’80%: il 16,6% per guida distratta, il 16,2% per il mancato rispetto delle regole di precedenza o del semaforo e l’11,2% per la velocità troppo elevata. L’Istituto superiore di Sanità (Iss) stima che gli incidenti stradali alcol correlati in Italia sono circa il 30-35% di quelli mortali, tradotto in valori assoluti vuol dire che nel 2012 il numero di vittime al volante per abuso di alcol sarebbero 1.100-1.300. In base alle stime dell’Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro), il 10-12% dei lavoratori adulti beve a livelli pericolosi per sè e per gli altri ed il 10-20% degli infortuni sul lavoro sono alcol-attribuibili. Le stime Organizzazione mondiale sella sanità riportano valori tra il 10 e il 30%. Se consideriamo che in Italia nel 2012 sono stati denunciati all’Inail circa 657 mila infortuni (in calo rispetto agli anni precedenti), si può ipotizzare che, di essi, tra 98.550 e 131.400 hanno avuto cause alcol correlate. Nel periodo 2011-2012 (Fonte Ars- Agenria regionale Sanità) si sono registrati 11.225 accessi ai pronto soccorso toscani: il 58,7% per sinistri occorsi in strada, in età 0-17 anni, sono riferibili a maschi, così come il 60,5% degli accessi per traumi. Secondo i dati dei pronto soccorso riguardo alla percentuale di accessi per incidenti stradali, netta è la prevalenza di diagnosi riconducibili a contusioni, circa un accesso ogni tre (35,1%), seguita dai traumatismi interni, intracranici e superficiali (19,2%). Pedoni, conducenti di biciclette e di ciclomotori/motocicli e passeggeri (di autovetture, ciclomotori e motocicli) presentano elevate frequenze in termini di conseguenze (feriti e deceduti), in particolare i giovani di età 16-17 anni coinvolti in incidenti stradali mentre erano alla guida del loro ciclomotore/motociclo. Nel periodo 2001-2010 sono stati registrati 3.469 decessi per incidente stradale (in media 347 l’anno) dei quali 162 (in media 16 ogni anno) hanno riguardato bambini e ragazzi di età minore o uguale a 17 anni (4,7% del totale). Secondo l’ultimo studio Edit (Epidemiologia dei determinanti dell’infortunistica stradale in Toscana) condotto da Ars su un campione di oltre 5200 studenti di età tra i 14 e i 19 anni, la guida dopo aver bevuto troppo è un comportamento riscontrato da circa 1 soggetto su 4 (i maschi hanno valori doppi rispetto alle coetanee femmine, 27,5% contro il 14,8%), mentre la guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti riguarda 1 giovane su 10. Fumare una sigaretta o aver parlato al cellulare durante la guida almeno una volta nella settimana precedente l’intervista hanno riguardato rispettivamente il 32,7% ed il 17,9% degli intervistati. La Regione, per contrastare soprattutto il fenomeno legato al consumo di alcol, ha approvato in particolare due delibere. La prima (nel 2007, la 624) ha reso vigenti le linee di indirizzo generali per la valutazione alcologica delle persone fermate per violazione dell’art. 186 n.c.s. (Guida in stato di ebbrezza), secondo le quali sono previsti i Centri di Consulenza Alcologici che svolgono il ruolo di esperti in problemi alcol correlati per la commissione medica locale provinciale. Una seconda (nel 2013, la 1065), per far fronte all’emergenza derivante dai rischi per i lavoratori correlati con il consumo di alcool: i servizi delle Asl ed i medici competenti possono applicare in modo uniforme e condiviso le procedure diagnostiche e medico legali per l’accertamento di assenza di dipendenza da alcol per i lavoratori adibiti alle mansioni a rischio, fornire il supporto specialistico alcologico, prevedere un criterio omogeneo di tariffazione dei costi a carico del datore di lavoro.