Aggiornati ma eternamente precari: ecco l’identikiti dei lavoratori cognitivi

29 settembre 2014 | 12:29
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Aggiornati ma eternamente precari: ecco l’identikiti dei lavoratori cognitivi

Amano il lavoro che fanno, aggiornano continuamente a proprie spese la loro competenza, ma il prezzo da pagare può essere alto: un’eterna precarietà. E se il lavoro è ancora considerato il principale ambito di riconoscimento sociale, solo il 27,7% rinuncerebbe all’attività che corrisponde alle sue passioni in cambio di un’occupazione sicura non aderente ai proprio desideri. Senza contare che il 67,7% di coloro che ha un contratto a termine sostiene di non sapere cosa accadrà alla scadenza, l’1,3% lavora con la prospettiva di ottenere un contratto a tempo indeterminato, il 7,7% spera in un rinnovo alle stesse condizioni. Cosa fare? Il 60% vorrebbe più sostegni dallo Stato, il 40% dal sindacato.

Sono solo alcuni dei risultati emersi dalla ricerca sul campo, condotta congiuntamente dai tre istituti di ricerca Ires di Emilia-Romagna, Toscana e Veneto, sui lavoratori cognitivi. Chi sono? Docenti, giornalisti, architetti, ingegneri, chi si occupa di formazione, ricercatori, informatici, chi lavora nel mondo dello spettacolo, e altri. Il percorso esplorativo ha previsto una prima fase durante la quale sono state condotte più di cento interviste individuali a figure considerate tipiche del lavoro cognitivo: i temi toccati sono stati percorsi formativi, competenze, condizioni e organizzazione del lavoro, rapporto tra tempo di vita e tempo di lavoro, facendo emergere conflittualità, contraddizioni e aspettative. I risultati di questa prima tranche del lavoro sono serviti per mettere a punto un questionario, poi pubblicato on-line (sul sito elaborazione.org), destinato a tutti coloro che ritenevano di appartenere alla schiera dei lavoratori cognitivi, senza limitazioni. Cinquanta domande con un tempo di risposta variabile tra i quindici e i venti minuti. Per rendere nota l’iniziativa si è utilizzato lo strumento, ormai irrinunciabile, dei social media (Twitter e Facebook, Elaborazione). Circa mille hanno partecipato al questionario, da tutta Italia.
Di tutto questo si occuperà il convegno Lavoro, conoscenza e sindacato. Una ricerca tra i lavoratori cognitivi”organizzato per domani martedì 30 settembre a Bologna (ore 10-14), presso la sede del Comune a Palazzo d’Accursio, nella cappella Farnese, piazza Maggiore 6, durante il quale i risultati della ricerca saranno illustrati e discussi con studiosi, lavoratori e dirigenti sindacali. Il convegno sarà concluso da Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil.