Tagli alle pubbliche amministrazioni, sindacati nelle piazze

3 ottobre 2014 | 10:51
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Tagli alle pubbliche amministrazioni, sindacati nelle piazze

E’ in programma per domani (4 ottobre) la prima di 4 iniziative che i sindacati organizzeranno ogni sabato in vista della grande manifestazione nazionale a Roma dell’8 novembre. Incontri nelle piazze di ogni capoluogo di provincia della Toscana per illustrare la situazione delle pubbliche amministrazioni e dei continui tagli alle spese e al personale. “Mentre la spesa degli enti locali aumenta, 234 miliardi in tutta Italia, sui servizi si taglia – attaccano i sindacati -, senza riduzione degli sprechi, ma con ricadute dirette sui cittadini. La spesa, secondo il def del governo, crescerà nel 2014 di circa 8 miliardi, mentre quella per il personale scenderà ancora di oltre mezzo miliardo. Continuano a crescere le tasse locali: + 191% (+ 72,8 miliardi di euro) con un gettito che nel 2014 sfiorerà i 106 miliardi”.

“Il personale viceversa – aggiunge la Cgil Toscana – diminuisce senza alcuna staffetta generazionale. 580 mila i lavoratori a tempo indeterminato, di cui 35 mila in Toscana, e oltre 75 mila i precari. Ferma anche l’innovazione così come il salario dei dipendenti: il blocco dei contratti, fermo per i lavoratori pubblici dal 2010, ha procurato una perdita media sul salario di oltre 3 mila euro annui. I bisogni non diminuiscono. Anzi per effetto dell’aumento della povertà assoluta e relativa, crescono. Solo un dato: l’assistenza domiciliare per gli anziani coinvolge dalle 200 mila persone dei primi anni 2000 a oltre 532 mila del 2012. Ma la presa in carico degli Enti locali non supera il 4,3% della popolazione anziana e i posti letto in Rsa sono bloccati: meno assistenza domiciliare e meno strutture di accoglienza”. Questo il quadro impietoso sul quale, sottolineano Cgil Cisl e Uil, il Paese ha bisogno di un “piano vero di riforma dei servizi alle comunità locali. Servono – spiegano le sigle – meno chiacchere e annunci spot del Governo. Più serietà e capacità di dialogo, di ascolto, a partire da un confronto vero con i lavoratori pubblici e i sindacati. La politica tutta si assuma le sue responsabilità e comprenda che per cambiare davvero il Paese le riforme si fanno nel dialogo e facendo sistema con tutte le forze del Paese”.