Open Toscana si fa in tre, molte opportunità per una regione “aperta”

8 ottobre 2014 | 15:07
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Open Toscana si fa in tre, molte opportunità per una regione “aperta”

Open Toscana si doterà di tre nuovi canali. Le nuove funzionalità della multi piattaforma sviluppata dalla Regione Toscana e voluta dall’assessore regionale Vittorio Bugli per la condivisione di dati, ma non solo, anche per portare avanti percorsi partecipativi avanzati e offerta di servizi ai cittadini, prevedono tre nuove applicazioni.

Tre bottoni sono già attivi dal 22 settembre: servizi on line, dati aperti e una casa per la partecipazione. Gli altri tre canali, che finora hanno funzionato come demo, saranno on line da domani, 9 ottobre. Tra i vari obiettivi della piattaforma c’è anche quello di abbattere la burocrazia rendere la Toscana una regione più accessibile e agevola a cominciare anche per le varie categorie.
Domani sempre nell’ambito di Open Toscana in occasione dell’Internet festival a Pisa si svolgerà la l’Hackaton una maratona di sviluppo per coder, hackers, hobbisti, maker, dottorandi e ricercatori di talento disposti a lavorare per creare prototipi e servizi a supporto di Open Toscana. Dopo la “maratona” di domani sarà lanciato anche un vero e proprio concorso. Obiettivo ha spiegato all’assessore Bugli è stimolare lo sviluppo di nuove applicazioni che facilitino l’accesso ai servizi e alle banche dati della Regione, accrescere la trasparenza della pubblica amministrazione e il livello dei servizi digitali offerti ai cittadini, incentivare anche la creazione di nuove opportunità economiche. Per questo la regione ha messo a disposizione 400 mila euro.
Tra le varie applicazioni ci sono le app da scaricare su tablet e telefonini per vivere meglio in Toscana: applicazioni sviluppate non solo dalla Regione e che cresceranno nel tempo. Si parte con una rassegna dedicata alla mobilità e al trasporto – c’è anche un app sui terremoti -, al turismo, ai viaggi e alle utilità.
Tra gli altri scopi con cui è nata Open Toscana c’è anche quella di semplificare e sburocratizzare.  “Molto compete ai livelli nazionali – premette l’assessore ai sistemi informativi e alla partecipazione, Vittorio Bugli – , qualcosa anche alle amministrazioni territoriali e la Toscana si è mossa e non è stata con le mani in mano”. Adesso la Regione ha deciso di fare un ulteriore passo in avanti: non solo prendere provvedimenti per alleggerire gli oneri amministrativi che gravano sulle imprese e i cittadini, ma innovare e semplificare il metodo con cui questi oneri sono individuati e risolti in modo partecipato”.
Su Open Toscana c’è uno spazio cloud a disponibile per ora alla pubblica amministrazione, ma che è intenzione estendere a privati interessati a sviluppare progetti di pubblica utilità: infrastrutture e piattaforme digitali pubbliche per modernizzare i servizi e facilitare l’accesso dei servizi digitali a cittadini e imprese locali.
Inoltre c’è un canale sulle start up, ovvero le aziende dinamiche e innovative nella loro prima fase di avvio: un luogo virtuale dove confrontarsi e scambiarsi idee, trovare informazioni utili su opportunità, bandi e collaborazioni possibili, ma anche una vetrina per farsi conoscere e fare dunque economia.
La Toscana è la sesta regione in Italia per start up: ne conta 92 su 1.227 registrate. E’ la prima per spin off, ovvero le società che precedono le start up e che si sviluppano da un’idea all’interno del mondo della ricerca tecnologica universitaria. “Se vogliamo cambiare e far crescere la pubblica amministrazione e la nostra economia – sottolinea l’assessore ai sistemi informativi e alla partecipazione, Vittorio Bugli – non possiamo non stare a stretto contatto con chi di innovazione vive, senza paura di contaminarsi. Per questo abbiamo pensato ad un canale dedicato alle start up ed altre iniziative a loro dedicate”.