
Cinquanta milioni di euro per le opere di difesa idraulica fuori dal patto di stabilità: è una delle decisioni prese oggi dalla giunta regionale su proposta del presidente Enrico Rossi. E a chi, durante il briefing con la stampa, ha parlato di forzatura, Rossi ha replicato: “Su questi temi si devono fare anche forzature. Non è accettabile che lungaggini e burocrazia mettano i cittadini in condizioni di rischio”.
“A partire da 2015 – ha proseguito Rossi – li terremo fuori da patto stabilità. Accada quello che accada. Questi soldi li abbiamo, vogliamo spenderli perchè non vogliamo morire annegati per Maastricht. Scriverò anche al presidente Napolitano. Rispetteremo il patto se sarà alzato, e a questo sta lavorando il governo nazionale, sennò lo forzeremo volutamente. Visto che siamo in guerra, come dice il prefetto Gabrielli, mi appello a tutti i miei colleghi presidenti perché facciano così. Insieme potremo dire alla Merkel che l’Italia si rifiuta di annegare”.
I presidenti di Regione sono commissari per tutte le opere comprese nell’ultimo accordo con il governo, quello del 2010. “Chiedo che siamo nominati commissari per tutte le opere”, ha detto ancora Rossi. “E’ possibile farlo subito, con un emendamento allo Sblocca Italia. In Toscana ci siamo dati dei poteri nei confronti di enti attuatori, con la legge 35 che ci ha permesso di commissariare opere bloccate, come le casse di espansione di Figline e dei Renai. Abbiamo recuperato capacità di spesa, deciso importanti finanziamenti (tra cui, appunto, i 50 milioni l’anno) perché i lavori non si fermino mai e si faccia ogni anno spesa ben monitorata, rispettando i tempi, senza caduta di continuità. Nei prossimi giorni provvederemo al commissariamento delle opere affidate alla Provincia di Massa Carrara sul Carrione a Massa e sul Magra a Podenzana e quelle affidate al Consorzio di bonifica sud per la cassa di Castel di Pietro, a Grosseto. Siamo andati avanti per la cassa della Querciola a Pistoia, per quella della Roffia a San Miniato. Registriamo ritardi per lo Scolmatore e per i Laghi Primavera, a Pistoia. A Montedoglio siamo fermi perchè aspettiamo da mesi la nomina del direttore”.
Da questo bilancio un’altra decisione: “Convocherò in Regione una serie di riunioni sulle opere da fare, coinvolgendo tutti gli enti che devono rilasciare permessi e i ministeri interessati – dice Rossi – per chiarire e stabilire insieme entro quanto tempo l’opera sarà progettata, che tipi di permessi saranno necessari. Poi farò affiggere grandi manifesti dove trascriveremo gli impegni presi da ciascuno, perchè i cittadini lo sappiano. E se qualcuno non verrà alle riunioni lo farò sapere. Se si dovessero riscontrare ostacoli insuperabili a leggi vigenti manderò segnalazioni al presidente del Consiglio, che con lo Sblocca Italia potrà intervenire e correggere”.