Nuove province, Filippeschi da Pisa insiste: “Competenze di area vasta con coordinamento tra enti”

16 ottobre 2014 | 17:09
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Nuove province, Filippeschi da Pisa insiste: “Competenze di area vasta con coordinamento tra enti”

Prima il no alle province di area vasta, poi la richiesta di una forte sinergia fra le realtà della costa. Il nuovo disegno degli enti fa tornare l’ipotesi iniziale del nuovo assetto territoriale, almeno sotto forma di proposta. E’ quella che arriva dal nuovo presidente della Provincia di Pisa, Marco Filippeschi, eletto dopo le consultazioni di domenica scorsa, punta “sulla Toscana costiera ad un collegamento più forte fra le 4 Province (oltre a Pisa, Lucca, Livorno e Grosseto, ndr). Io proporrò che nello Statuto delle Province ci sia un articolo uguale che crei un coordinamento stabile istituzionale fra le Province. Eppoi bisogna “guardare anche avanti alla possibilità di creare una Provincia più grande di area vasta. Perché almeno alcune delle funzioni delle nuove Province si presterebbero bene per una Provincia molto più grande. Questo per dare un peso politico maggiore alla Toscana costiera”.

Filippeschi così si esprime dinanzi ai giornalisti, a margine di una conferenza stampa di presentazione del Pisa Book Festival edizione 2014. E nella gestione dei rapporti con gli altri territori, Filippeschi chiama in causa Firenze e anche Prato: “Un’idea è quella di creare un asse forte sulla valle dell’Arno,
sull’Arno Valley. Fra Firenze e Pisa, fra Firenze e Prato, perche’ la vera area metropolitana centrale deve ricomprendere anche Prato e Pisa e la Toscana costiera. Questo è un obiettivo importante, perché i progetti innovativi più importanti si giocano in quest’area in Toscana”. In concreto, sui 4 enti provinciali del litorale toscano, Filippeschi ricorda la sua mission: “Avanzare la programmazione e anche alcuni progetti che condividiamo. Ad esempio Pisa con Livorno condivide il progetto della piattaforma logistica costiera, legato alle merci, al porto, anche alle crociere. Con Lucca condividiamo, naturalmente, un progetto per il turismo. Perché essendo a Pisa l’aeroporto con i voli low cost, questo aeroporto serve Pisa e serve Lucca, serve anche
Firenze, ma fra Pisa e Lucca è molto facile elaborare una strategia comune per il turismo. E mettendo Pisa e Lucca insieme si arriva ad una dimensione confrontabile con quella di Firenze o di Venezia, con le città che hanno i maggiori afflussi. Dobbiamo ragionare e andare oltre i confini, perché spesso i confini sono una roba vecchia, sono i tempi molto lontani. Oggi dobbiamo guardare oltre”.