Un’app per giovanissimi per un sesso consapevole e sicuro

28 novembre 2014 | 17:57
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Un’app per giovanissimi per un sesso consapevole e sicuro

Titolo: I love – safe sex. Sottotitolo: Tutto quello che devi sapere sul sesso, e che non osi chiedere. Il messaggio è chiaro e diretto. In occasione della Giornata mondiale contro l’Aids, che si celebra l’1 dicembre, la Regione Toscana, in collaborazione con Asl 4 di Prato e Fondazione Sistema Toscana, ha ideato una app rivolta ai giovanissimi, per un sesso consapevole e sicuro. L’iniziativa è stata presentata stamani al teatro Metastasio di Prato.

La app I love – safe sex
La app è stata messa a punto in collaborazione con i ragazzi delle scuole superiori di Prato. Che dicono: “Utilizzare un’applicazione come mezzo di prevenzione dell’Hiv e promozione della salute in ambito sessuale è senz’altro una risposta innovativa e costringe a sintonizzarsi su linguaggi e strumenti moderni e di immediata condivisione tra noi giovani. Cellulari e tablet diventano così dispositivi capaci di fornire informazioni corrette, stimolando processi di consapevolezza, rispetto alla diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili, in modo funzionale e creativo”.
Sulla app, scaricabile gratuitamente dai principali store per smartphone e tablet, sia per iOS che per Android, si potranno trovare: un dizionario ragionato con le più comuni patologie sessualmente trasmissibili; un servizio di geolocalizzazione per trovare e contattare velocemente, a Prato, il centro della Asl più vicino per fissare un appuntamento; 10 domande a cui trovare subito una risposta, dall’uso corretto del preservativo ai dubbi sull’affettività e il rapporto con gli altri, al test dell’Hiv. Nella sezione Extra, gli utenti potranno trovare un test: 10 domande per valutare il proprio livello di preparazione. Nella stessa sezione saranno anche scaricabili i cortometraggi realizzati negli ultimi anni in collaborazione con il Florence Queer Festival di Firenze, che comunicano l’importanza della prevenzione conto l’Hiv.

I giovani e il sesso sicuro
L’indagine dell’Osservatorio nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza del 2013, condotta in ambito scolastico tra i ragazzi di età compresa tra 15 e 25 anni, segnal che il 73 per cento dei giovani non conosce le cinque più famose malattie trasmesse sessualmente; il 33 per cento non è capace di stimare il pericolo rappresentato da Hiv/Aids; solo il 29 per cento dei ragazzi e il 35 per cento delle ragazze usano il preservativo; il 19 per cento dichiara di aver avuto il primo rapporti sessuali prima dei 14 anni.
Per quanto riguarda la Toscana, i dati dell’indagine Edit condotta dall’Ars (Agenzia Regionale di Sanità) sulla popolazione studentesca rivelano che nel 2011 il 40 per cento dei ragazzi sessualmente attivi non aveva usato il profilattico, il 25 per cento  aveva meno di 14 anni al primo rapporto e solo il 43% conosceva le modalità di trasmissione di Hiv/Aids.

I dati su Hiv e Aids in Toscana al 31 dicembre 2013
Questi i dati di Ars Toscana. Nel 2013 le nuove diagnosi di Hiv in Toscana sono state 282, pari a un’incidenza di 7,6 casi per 100milaresidenti: in 4 casi su 10 si tratta di un maschio. Nella popolazione straniera l’incidenza è più elevata: 20,9 casi per 100mila, contro 6,2 negli italiani. La maggioranza delle infezioni è attribuibile a trasmissione sessuale (rapporto sessuali non protetti): si tratta dell’87% dei casi, di cui il 47,8% sono eterosessuali e il 39,2% omosessuali maschi. Quella che preoccupa è la diagnosi tardiva dell’infezione da Hiv: 1 caso su 5 è già in Aids conclamato quando gli viene diagnosticata la sieropositività, e il 57% può essere definito un late presenter, cioè ha già un quadro immunologico compromesso. I late presenter sono più frequenti nei maschi, in persone con età più avanzata e tra gli eterosessuali. Questo dato testimonia un abbassamento della percezione del rischio di contrarre questa infezione: il 54,7% effettua il test quando c’è già il sospetto di un patologia Hiv-correlata, o di una malattia a trasmissione sessuale, opure un quadro clinico di infezione acuta.
Tra le donne sieropositive, il 18,6% ha scoperto il virus in gravidsnza, perché il test Hiv rientra tra gli esami offerti gratuitamente. Grazie alla diagnosi precoce in gravidanza, la trasmissione del virus da madre a figlio è diventato un evento raro: in Toscana si sono verificati 5 casi negli ultimi 5 anni, nessun caso nel 2013.
Riguardo all’Aids, i nuovi casi in Toscana nel 2013 sono stati 86. La mortalità per Aids a 2 anni dalla diagnosi è inferiore al 10% ed è drasticamente diminuita dalla metà degli anni ’90. Con l’introduzione dela terapia antiretrovirale nel 1996, in Toscana, in Italia e nel resto del mondo è aumentata la sopravvivenza delle persone infette da Hiv e sono diminuiti i decessi per Aids.