Rossi al congresso di Lega Cooperative: “Tenere alta l’attenzione sul rapporto tra politica e affari”

“Tenere alta la guardia sul rapporto tra politica e affari con una politica che deve prevenire di più e mettere in campo anticorpi più efficaci. Ma senza supponenza ritengo che la Toscana nel quadro nazionale riesce a mantenere un profilo rispettabile. Ed è bene che al governo ci sia un pezzo importante di Toscana”. Così il presidente della Regione Enrico Rossi intervenendo stamani (6 dicembre) al dodicesimo congresso regionale della Lega delle Cooperative toscane. Alla folta platea riunita al Palaffari e al sottosegretario Luca Lotti, intervenuto prima di lui, Rossi ha tracciato un bilancio per punti chiave della situazione della Regione, partendo da Piombino e dalla Lucchini, dove grazie all’impegno congiunto tra Regione, governo nazionale e istituzioni locali e sulla spinta dei lavoratori “siamo riusciti a farla ridiventare attrattiva. Certo, abbiamo investito nel porto, nelle bonifiche e nelle infrastrutture e questo ha creato interesse da parte di imprenditori che proprio nel porto hanno visto una grande occasione”.
Il modello Piombino, con l’accordo di programma con il governo nazionale, andrebbe ora applicato a Livorno, “dove ci sono le criticità maggiori. La Regione – ha sottolineato il presidente – è disposta a finanziare parte della nuova darsena Europa, perché Livorno deve diventare un grande porto del mediterraneo, una condizione indispensabile per riconquistare una posizione sul mercato e consolidare la parte di territorio più debole che è costituito dalla costa. Da Palazzo Chigi ci aspettiamo un aiuto concreto”.
In questo quadro regionale che nonostante le criticità e la crisi è di “tenuta”, la cooperazione ha dato buona prova. “Dove l’impresa investe, l’impresa resiste – ha detto Rossi – Se si investono gli utili si fa fatturato e si fa occupazione. E si costruisce blocco sociale tra imprenditori e lavoratori. Quella da fare è una battaglia etica e la cooperazione ha i numeri per farlo”. Se la politica nazionale sta cercando di ricreare le basi per lo sviluppo del paese e di cambiare le politiche europee, anche le politiche regionali hanno un compito: riformare e razionalizzare la pubblica amministrazione per dare ai cittadini gli stessi servizi e costare di meno. “In questo quadro – conclude Rossi – la nostra sfida è ora di riformare il sistema sanitario toscano per migliorare la qualità dei servizi contenendo i costi e mantenendo la ‘civiltà’ che ci è propria, senza duplicazione di primariati. Mi batterò su questa strada con passo riformista”.