Pendolaria 2014: Toscana promossa ma restano criticità

18 dicembre 2014 | 11:40
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Pendolaria 2014: Toscana promossa ma restano criticità

Toscana premiata a Roma da Legambiente nell’ambito del Rapporto Pendolaria 2014. Ma le criticità dei trasporti su rotaia nella regione sono ancora molte. “Il dossier nazionale di Legambiente ci presenta l’immagine di un Paese che viaggia a due velocità, una cornice nella quale la Toscana si colloca in una posizione migliore rispetto ad altre regioni e la testimonianza arriva direttamente dalla premiazione odierna a Roma del nostro assessore ai Trasporti Vincenzo Ceccarelli. Una Regione dove si è cominciato ad investire in innovazione del servizio e ove si sono comprati treni nuovi. A questa analisi vanno poi aggiunte le nuove opere finanziate direttamente con il Decreto cosiddetto Sblocca Italia, quali il raddoppio della Pistoia-Montecatini Terme-Lucca, in cui la Toscana ha stanziato nel 2013 risorse per 36 milioni di euro per l’eliminazione dei passaggi a livello sulla linea, a cui si sono aggiunti circa 8 milioni di euro da parte di fi. Infine, va rilevato l’impegno rimarchevole per il ripristino della Porrettana, dopo l’interruzione della linea a seguito della frana a Corbezzi, nel gennaio scorso”, dichiarano Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana e Luigi Pingitore, responsabile regionale Mobilità dell’associazione.

Nel corso del 2013 si sono segnalate buone notizie dalla linea Firenze-Pistoia-Lucca-Viareggio dove giunge finalmente a compimento il lavoro di rimodulazione dell’offerta reso necessario dalla spending review: l’esito è stato positivo, con il mantenimento di tutte le stazioni e la soppressione di tre coppie di treni lenti sulla tratta Pistoia-Lucca in fasce orarie non dedicate ai pendolari. Si tratta infatti dell’area tra Firenze, Pistoia, Lucca, Pisa, Livorno dove nel raggio di circa 100 chilometri vive il 40% della popolazione regionale e ove sarebbe di fondamentale importanza il raddoppio dei binari ad ovest di Pistoia proprio perché i treni provenienti da Lucca sono quelli che provocano ritardi verso Firenze. Negli scorsi mesi la Regione si è impegnata ad avviare il raddoppio della tratta Lucca-Pistoia, che permetterà di sanare questa situazione, con un finanziamento di ben 456 milioni di euro, di cui 220 sono a carico del Governo e 236 della Regione. Di questi ultimi, come si diceva, 36 milioni sono già stati attivati per il superamento dei passaggi a livello della tratta. Ma se da un lato ci sono esempi virtuosi, dall’altro c’è ancora molto da fare. In primis sviluppare la mobilità sostenibile, una delle richieste del sit in di stamani (18 dicembre) alla Stazione di Firenze. Carrozze vecchie, ritardi e servizi ancora del tutto insoddisfacenti sono gli altri oggetti della protesta. Aumento del prezzo dei biglietti e degli abbonamenti. In Toscana, dal 2010 al 2014 la media dei tagli ai servizi è stata del -2,9% e la media degli aumenti tariffari del +21,8%. Alle regioni spetta, infatti, il compito di garantire la qualità del trasporto ferroviario locale. Perché sono loro a definire il Contratto di Servizio (la cui scadenza è imminente per la Toscana) con i gestori dei treni e ad individuare i capitoli di spesa nel proprio bilancio, per aggiungere risorse a quelle statali per potenziare il servizio (ossia più treni in circolazione) e per il materiale rotabile (treni nuovi e riqualificati). La Toscana è tra quelle che si collocano in una situazione migliore rispetto ad altre, dove la spesa è stata ridicola rispetto al bilancio. Lo stanziamento per il servizio ferroviario è stato di 45,1 milioni, di 5 milioni per il materiale rotabile, con una percentuale sul bilancio regionale di 0,51%. In valore monetario, tra il 2004 ed il 2013 la Toscana ha investito complessivamente oltre 376 milioni di euro per il sistema ferroviario (di cui 300 solo per i servizi e oltre 76 per nuovo materiale rotabile). Le penali applicati dalla Regione Toscana per i disservizi (puntualità, pulizia, numero di carrozze dei convogli) nel periodo 2001-2013 corrispondono a 10,32 milioni di euro, la cui destinazione delle risorse recuperate nel 2012 va in bonus per abbonamenti e biglietti. Per quanto riguarda, invece, la spesa regionale per tutte le infrastrutture (finanziamenti 2003 – 2013 in milioni di euro) così si presenta: per le strade 698, per le ferrovie 114 circa con un valore percentuale sul totale 2003 – 2013 di 85,9% per le strade e 14,1% per le ferrovie. Dati e percentuali che, ripetiamo, in assoluto non possono soddisfarci. Questi invece i numeri che descrivono il trasporto ferroviario locale: in Toscana l’estensione della rete ferroviaria regionale è di 1.561 chilometri, con un numero di treni giornalieri di 926, il numero dei viaggiatori al giorno è di 237mila mentre quello degli abbonati è di 54.800 ed i diversi gestori presenti sono Trenitalia e il Trasporto Ferroviario Toscano. La linea di pendolari più frequentata con 20mila passeggeri al giorno è la Pisa–Firenze. In Pendolaria 2014 l’associazione ambientalista sottolinea, inoltre, la grande responsabilità che spetta al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, che avrebbe le leve in mano per garantire un servizio dignitoso, dato che è suo compito controllare la qualità a seguito dei trasferimenti da parte dello Stato. Il ministero dovrebbe in particolare aprire finalmente gli occhi – secondo Legambiente – sulla situazione del servizio nelle diverse regioni per evitare che continui, ad esempio, il taglio dei collegamenti ferroviari interregionali; definire gli obiettivi di miglioramento del sistema dei trasporti legato al contratto Intercity che vale 220 milioni di euro; controllare quanto avviene sulla rete pubblica affidata in concessione a Rfi, per garantire investimenti indispensabili ad aumentare la velocità dei collegamenti e per tutelare i treni pendolari rispetto agli altri.