Attentato a Charlie Hebdo, Lucca e la Toscana solidali con la Francia



E’ di dodici morti tra giornalisti e vignettisti il bilancio dell’attentato che ha scosso la Francia, messo a segno al settimanale satirico Charlie Hebdo questa mattina. Anche dalla Toscana arrivano messaggi di condanna oltre che di solidarietà alla redazione e alla Francia. “L’attacco terroristico di Parigi alla sede del giornale satirico Charlie Hebdo che è costata la vita a 12 persone e che ha fatto numerosi feriti, giornalisti e poliziotti, è un attacco alla libertà e non solo alla libertà di stampa, un attacco non solo alla Francia, all’Europa e al mondo, alla civiltà”: così Alessio Gramolati segretario generale della Cgil Toscana. “Il nostro primo pensiero – continua -, va alle famiglie delle vittime, al loro dolore, a loro esprimiamo il nostro cordoglio”. “Il nostro impegno per la libertà di stampa, per la democrazia, per la cultura della vita contro quella della morte – conclude Gramolati – non verrà mai meno”. “Sono scioccato per quanto avvenuto a Parigi – scrive su Facebook il sindaco di Capannori, Luca Menesini – La libertà prima di tutto. Libertà di stampa, di espressione e di satira”. Indignazione e vicinanza alle famiglie delle vittime anche dal senatore del Pd, Andrea Marcucci che stasera ha anche partecipato ad una manifestazione di solidarietà a Roma in piazza Farnese.
Un gesto simbolico è stato invece scelto dal sindaco di Montecarlo, Vittorio Fantozzi, per esprimere la sua solidarietà: “Ho personalmente issato il tricolore francese accanto al nostro (come si vede nella foto, ndr) a cui si ispirò nascendo proprio il 7 gennaio del 1797. Ho tolto la bandiera dell’Europa, tornerà al vento soltanto se l’Unione Europea avrà modo di farsi sentire e vedere concretamente dopo i fatti di oggi che la colpiscono a morte nel suo cuore”, scrive su Facebook. “Montecarlo è d’Italia di Francia d’Europa vive e muore come Charlie Hebdo ed il poliziotto francese giustiziato su un marciapiede di Parigi. Reagire tutti per tutto quello che è in gioco quando è già tardi. Montecarlo lo farà nelle sue possibilità sfidando adesso a viso aperto il fallimento insanguinato del multiculturalismo accelerato che ci siamo voluti ed imposti. Adesso mi viene solo un grido: Vive la France! Vive la Liberté“. Anche il sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini, è intervenuto su Facebook in serata: “L’attentato in Francia non può non riempirci di sgomento mentre ci stringiamo solidali con il popolo francese colpito nel modo pazzesco che abbiamo visto. Dobbiamo lavorare con tutti i mezzi perché il terrorismo non abbia spazio e sia duramente represso. Non deve tuttavia mancare la consapevolezza che solo il dialogo e l’integrazione tra culture diverse può aprire il futuro. Il resto è inciviltà”.
“La città di Forte dei Marmi partecipa al dolore della redazione di Charlie Hebdo. Siamo costernati e affranti da questa nuova tragedia, che ha inteso colpire al cuore il libero pensiero”. Il sindaco Umberto Buratti esprime il cordoglio della sua città che da oltre quarant’anni ospita il premio satira politica e che in passato ha esposto anche i disegni di Cabu, Tignous e Wolinski, i vignettisti barbaramente uccisi nell’attentato di Parigi. “Riconfermiamo la volontà di continuare a dare spazio alla libertà di espressione – ha rimarcato Buratti – che da sempre ha caratterizzato il Premio Satira Politica, dove hanno trovato accoglienza disegnatori di tutto il mondo, provenienti anche da Paesi più complessi come la Cina e recentemente l’Egitto e la Tunisia. A sua volta, il Comitato del Premio Satira ha postato su Facebook un breve messaggio listato a lutto: “Piangiamo la morte dei disegnatori satirici di Charlie Hebdo: Cabu, Tignous, Wolinski, del direttore e di tutti gli altri. I loro disegni sono spesso stati esposti nelle nostre mostre dedicate alla satira francese e Tignous fu anche premiato al Forte. Oggi è un giorno terribile per la satira”.
“Noi ci ostiniamo a non considerarci in guerra – scrive invece sul suo profilo Facebook il consigliere regionale di Forza Italia, Stefano Mugnai – Probabilmente facciamo bene, perché ne andrebbe dei fondamentali della nostra identità e della nostra cultura. Il punto, però, è che c’è un pezzo del pianeta che si sente in guerra con il nostro modello, con ciò che la nostra civiltà rappresenta, con ciò che le nostre comunità hanno costruito. E la satira e l’ironia, che sono il pane quotidiano di Charlie Hebdo e che sono un valore prezioso delle nostre vite, proprio non si conciliano con la rozzezza del fanatismo di questi macellai che adorano massacrare innocenti berciando Allah akbar“. “In quella parte del mondo che ci odia c’è chi – prosegue – come oggi a Parigi, oltre a considerarsi in guerra, la guerra la fa portando dei Boeing a schiantarsi contro dei grattacieli, impugnando un fucile o un coltello, piazzando una bomba, sgozzando, stuprando, usando bambini come soldati, a volte i loro stessi figli… i loro stessi figli. E c’è chi la combatte inneggiando o simpatizzando più o meno silenziosamente per chi ci spara addosso. Il dato che dovrebbe far riflettere è che non si ricordano, in questi lunghi anni di sangue, manifestazioni significative di “musulmani moderati” contro gli attentati. Ma dove sono? Dove si nasconde questa maggioranza di “musulmani moderati”? Ma esistono?”. “Per la cronaca – continua il consigliere di Forza Italia – Charlie Hebdo è il settimanale satirico che aveva già subito attentati e minacce per aver pubblicato delle vignette su Maometto e che, nell’ultimo numero, ha pubblicato un articolo su Michel Houellebecq, l’autore di Sottomissione, il romanzo che racconta l’arrivo al potere in una Francia del 2022 di un presidente islamico e che è in uscita proprio oggi (guarda caso…) in Francia ed il prossimo 15 gennaio in Italia”. “Leggerò Sottomissione – conclude -come ho fatto per tutti gli altri lavori di Houellebecq. Ho letto e riletto più volte l’opera di Oriana Fallaci… la storia è una gentildonna e con un po’ di pazienza dà sempre ragione a chi ce l’ha. E Oriana aveva ed ha ragione. Le nostre preghiere adesso vanno alle vittime ed alle loro famiglie”.
Sul tema anche la redazione di Toscana Notizie, l’ufficio comunicazione di Regione Toscana: “Quando ad essere ucciso – scrivono i giornalisti – è chi fa della libertà di espressione il fulcro della sua vita, professionale e privata, a morire è la democrazia nella sua espressione più alta. La redazione di Toscana Notizie, l’Agenzia di informazione della giunta regionale toscana, è vicina ai familiari, agli amici e ai colleghi delle vittime della strage compiuta oggi nella redazione del giornale francese Charlie Hebdo, colpito già in passato per la sua capacità di esprimere liberamente le proprie opinioni. La condanna di questo atto vile è forte e chiara e coinvolge tutti coloro che individuano nel rispetto della vita e della dignità della persona il fondamento di ogni azione e comportamento civile e democratico: non si combattono le idee con i kalashnikov”.