
“Lunedì prossimo l’assessore Marroni illustrerà in Commissione sanità la proposta di legge di iniziativa della Giunta per il riordino delle Asl la cosiddetta delibera 77 del 2014 che noi vogliamo chiamare la delibera ammazza Asl. Indipendentemente dall’illustrazione, il portato normativo anche ad una semplice lettura, suscita molte perplessità. Questo almeno per tutto il periodo del commissariamento prima che la riforma vada a regime. In sostanza il presidente Rossi aveva annunciato una riforma epocale con tagli consistenti sulle strutture di vertice delle Asl ma la proposta che presenta l’assessore Marroni non ci pare colga questo obiettivo. Anzi”. Lo dichiara il consigliere regionale di Più Toscana, Gian Luca Lazzeri, membro della quarta commissione sanità.
“La riforma dovrebbe andare a regime il 1 gennaio 2016 e quindi ci sarà una fase commissariale che ci auguriamo interessi soltanto l’anno in corso. Infatti dal 1 marzo 2015 decadono gli attuali direttori generali delle Asl, i direttori amministrativi, i direttori sanitari e i direttori dei servizi sociali. A fronte di un disegno iniziale di 3 maxi Asl, una per ogni area vasta, si è passati a 3 Asl di area vasta + 5 (4 Aziende Ospedaliero-Universitarie e la Fondazione Monasterio). Il risultato per il 2015 è un taglio di 5.233.382 di euro dalle retribuzioni dei 12 direttori generali, amministrativi e sanitari delle attuali Asl. Sul piano dei costi invece la spesa sarà nel 2015 di 2.739.985 di euro per le nuove strutture verticistiche: 1 commissario di ogni futura maxi Asl (3 unità), un vicecommissario che farà riferimento ai territori delle vecchie 12 Asl (12 unità con retribuzione pari all’80 per cento dell’attuale direttore generale Asl), oltre a 3 maxi commissari di area vasta (3 unità). Questi ultimi dovranno infatti coordinare per ciascuna Area Vasta, i commissari Asl, i vicecommissari e i direttori generali delle aziende ospedaliere che ricordiamo vedono la collaborazione del sistema sanitario con le università toscane. La proposta di legge all’articolo 9 lascia poi aperta una porta dalla quale si genereranno nuovi costi non stimati in delibera: i vicecommissari infatti per lo svolgimento delle loro funzioni oltre ad avvalersi di uno staff di da professionisti del servizio sanitario regionale potrà fare riferimento a “un soggetto esterno di comprovata esperienza nell’area interessata”.
In questo caso ci attesteremmo su un costo medio di 100mila euro cadauno. Ma non finisce qui. La delibera, anche in questo caso senza quantificarne i costi, apre un ulteriore fronte di incremento delle figure apicali delle sanità toscana. Infatti vengono definite le aree vaste (3) dove i rispettivi commissari coordinano il commissario della Asl, il vicecommissario, uno per ogni vecchia Asl che si è accorpata, e i direttori generali delle aziende ospedaliero-universitarie. I commissari di Av che prendono il posto del coordinatore (ma con stipendi ben superiori) elaboreranno un piano annuale di Av ma soprattutto istituiranno nuovi dipartimenti e ne nomineranno i coordinatori alla guida. Nella delibera non si dice purtroppo che questi dipartimenti dovrebbero essere a costo zero cioè utilizzare figure apicali già presenti e quindi si creerà un nuovo gruppo di super-manager sanitari con evidenti incrementi di costi. L’impressione pertanto – prosegue – è quella che, perlomeno nella fase del commissariamento, continui a prevalere una mentalità più rivolta alle aspettative e perché no, alla tutela di certi privilegi, di coloro che guidano o hanno guidato ai vertici la sanità toscana piuttosto che all’esigenza del malato. Per questi motivi – conclude – lunedì in commissione sanità, mi riserverò di chiedere integrazioni a riguardo all’assessore Marroni non abdicando a quel ruolo e a quella funzione propria del consigliere regionale”.