L’Irpet conferma: Toscana meta internazionale del turismo di studio

16 gennaio 2015 | 17:15
Share0
L’Irpet conferma: Toscana meta internazionale del turismo di studio

Il territorio toscano si caratterizza, unico in tutta Italia insieme al Lazio, per la presenza di numerosissime strutture di formazione che ospitano studenti stranieri. Si tratta al momento di 6500 presenze per studio di 76 nazionalità, e si calcola che abbiano immesso in un decennio un valore di 1 mld di euro nei conti economici regionali,con un beneficio facilmente intuiibile. Sono i risultati più immediati ricavabili dalla ricerca condotta dall’Irpet Educating in Paradise, focalizzato sui programmi delle università americane in Toscana e illustrata oggi nel corso dell’incontro Istruzione e cultura nell’era della globalizzazione:gli studenti stranieri negli istituti di alta formazione in Toscana, organizzato dalla Federazione regionale dei lavoratori della conoscenza Cgil e dall’Association of scholars at American Universities in Italy, che ha anche commissionato lo studio, con il patrocinio della Regione. Oltre ai programmi americani all’estero, sul nostro territorio operano anche strutture di formazione italiane che si rivolgono a una clientela prevalentemente straniera, come scuole d’arte, di design, di cultura, italiano per stranieri. Si tratta di riflettere sull’impatto culturale che ha la presenza di studenti stranieri di lunga permanenza, anche per valutare non solo il valore aggiunto alla didattica della presenza prolungata sul territorio, ma anche lo stimolo culturale che il territorio può ricavarne in cambio.

“Mi ha colpito il dato che un quarto degli studenti presenti hanno origine toscane – ha sottolineato nel suo intervento l’assessora regionale alla cultura e al turismo Sara Nocentini – si tratta di comprendere lo stimolo esercitato dalle radici su di loro, ma anche le possibilità aperte all’interscambio culturale con le realtà di provenienza. Credo che molti dei motivi che li portano a volere una esperienza di studio e permanenza nelle terra dei loro nonni o genitori non si discolti molto da quel desiderio di venire in Toscana che ci proietta ai primi posti delle classifiche internazionale che si occupano del dove vorreste andare in vacanza?”. “A fronte di un interesse e un’attrattivita così ampi, é necessario lavorare su un’adeguata strategia di accoglienza che veda collaborare la Regione Toscana, gli enti locali e tutti i centri universitari per fare dello studio in Toscana un’occasione di vera conoscenza e condivisione del nostro patrimonio storico e culturale” ha concluso l’assessora Nocentini.

I numeri
In Toscana ci sono almeno 50 università/scuole americane o straniere che si rivolgono a studenti stranieri. Sono almeno 5.000, l’80 per cento dei quali al termine dell’esperienza dice di voler tornare in Toscana, i ragazzi coinvolti per periodi medio lunghi (per il 25% di loro un aspetto negativo è il costo della vita in Italia). Il giro d’affari è di circa 150 milioni di euro (la Toscana è seconda solo al Lazio), prodotti dalle seguenti fonti: investimenti delle varie istituzioni, pubbliche e private, le rette degli studenti, fornitori delle scuole (edilizia, affitti o compravendite immobili, alimenti, attrezzatura per ospitalità o gestione struttura, ecc.),  recuperi di immobili di prestigio del territorio, 3000 posti di lavoro, di cui 1000 di personale delle scuole, con varie forme contrattuali, interesse turistico prodotto dall’indotto e grande promozione del territorio rispetto agli aspetti economici, culturali