Toscana, i Comuni montani in rivolta contro la chiusura degli uffici postali

Il taglio di 63 uffici postali in Toscana e la riduzione di orario di altre 37 sportelli in Toscana “è un piano inaccettabile che colpisce tante aree montane, rurali, periferiche della Toscana interessando anche uffici che servono frazioni di 1.500, 2.000 abitanti”. Così Oreste Giurlani, presidente Uncem regionale, a proposito della discussa ristrutturazione voluta da Poste Spa durante il vertice di Palazzo Strozzi Sacrati con il governatore Rossi, il presidente di Anci Biagiotti e i sindaci coinvolti nei tagli.
“Ci sono cittadini del mio comune, che è molto esteso, che per una raccomandata dovranno fare 40 chilometri a andare e altrettanti a tornare” spiega il sindaco di Zeri (Massa – Carrara) Enrico Pedrini.
“Nel mio comune – sottolinea il sindaco di Barga, Marco Bonini- si propone di chiudere due uffici postali a Castelvecchio Pascoli e Mologno in un’area dove si registra un aumento demografico e un aumento delle attività produttive”. Per il
primo cittadino di Montemignaio, Massimiliano Mugnaini, “sono decisioni che allontanano i cittadini dal territorio. Abbiamo già avuto una riduzione di orario nel 2012; ora per il nostro comune, 600 abitanti, 65% oltre i sessant’anni, si chiede un’ulteriore riduzione”.