Federalberghi contro la riforma delle leggi regionali sul turismo, Nocentini: “Toni inaccettabili”

25 febbraio 2015 | 18:32
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Federalberghi contro la riforma delle leggi regionali sul turismo, Nocentini: “Toni inaccettabili”

“Sono sinceramente in imbarazzo a commentare la presa di posizione espressa oggi da Federalberghi, che si caratterizza soltanto per un elenco di insulti nei confronti della Giunta regionale e del tavolo di concertazione sul turismo”. Lo afferma l’assessora regionale Sara Nocentini di fronte alla nota diffusa dalle agenzie di stampa che invita il Consiglio regionale a cercare rimedi “alle sciocchezze approvate dalla Giunta”. “Resto convinta che il Consiglio regionale svolgerà bene il suo compito, e resto disponibile alla ripresa del dialogo – aggiunge Nocentini –. Ma ritengo i toni e le argomentazioni avanzate da Federalberghi del tutto inaccettabili”. A scatenare la reazione dell’assessore la presa di posizione di Federalberghi Toscana contro la riforma del testo unico. “Meglio nessuna legge che una pessima legge“ è la riflessione del presidente di Federalberghi Toscana, Paolo Corchia, che ha così voluto inviare un chiaro messaggio al Consiglio Regionale della Toscana che si sta apprestando a riformare il testo della Legge 42 del 2000, meglio conosciuta come Testo Unico delle leggi regionali in materia di turismo. “Ormai da almeno due anni – ha continuato Corchia – chiedevamo e continuiamo a chiedere di riformare il sistema delle regole che in Toscana definisce l’offerta ricettiva secondo una ricetta basata su di un principio basilare“ stesso mercato stessi diritti e doveri per gli attori del mercato stesso“. Invece la proposta di riforma del Testo Unico è una semplice rielaborazione dei test , senza entrare nel merito e soprattutto senza dare soluzione al tema dell’abusivismo ricettivo, della sleale concorrenza, che sono elementi non marginali della crisi che da tempo ha colpito le imprese alberghiere nella nostra regione, aggravando ulteriormente le difficoltà prodotte all’intero settore turistico dalla situazione economica nazionale”.

E’ bene sottolineare – ha detto ancora il presidente regionale degli albergatori toscani – che abbiamo ben chiaro come il mercato della domanda sia mutato, come sia giusto offrire al cliente opportunità diverse di modalità di vacanza, così come sia una battaglia di retroguardia quella di contrastare le nuove forme di ricettività , ma con altrettanta chiarezza è assolutamente non più rinviabile la definizione di regole che obblighino tutti gli attori ad aver eguali diritti ed eguali doveri. Non è tollerabile che la legislazione regionale penalizzi le imprese alberghiere, ma anche i campeggi, cioè quelle aziende che sono obbligate ad applicare i contratti di lavoro del settore, a rispettare le norme a tutela del cliente in materia di sicurezza, ad applicare le imposte di varia natura come la tassa di soggiorno. Di tutto questo, vista anche la ristrettezza dei tempi tecnici, è meglio riparlarne con la nuova legislatura regional , ad organi regionali collegiali e di governo rinnovati, dopo che nella fase elettorale sarà stato possibile confrontarsi, impegnando chi aspira a governare la Regione a rispettare quanto dichiarato prima delle elezioni stesse. Meglio, molto meglio parlarne con chi nella prossima primavera avrà la ambizione di entrare il Consiglio regionale o di governare questa regione: ci sarà così il tempo di elaborare una proposta complessiva di riforma che affronti non solo il tema dell’abusivismo e della sleale concorrenza, ma affronti anche la questione della governance del settore, della promozione delle destinazioni della Toscana e delle diverse tipologie di offerta turistica, anche, e non solo, alla luce delle riforme nazionali nel rapporto Stato Regioni”. “Legiferare oggi – ha affermato Pier Luigi Masini, segretario generale di Federalberghi Toscana – nella fase finale della legislatura, può solo produrre danni, aggravando già una situazione di contenzioso e di contrasto che già si è registrata nell’ultimo episodio di produzione legislativa creativa, quello della legge sull’albergo diffuso od il tentativo ridicolo di autorizzare l’esercizio della attività alberghiera a chiunque sia in grado di dare alloggio a terzi purché localizzato lungo la via Francigena, ovviamente sollevando il novello oste da regole, vincoli , impegni sindacali, cui invece sono sottoposti gli albergatori tradizionali. Una pazzia, che ha come unico risultato quello distruggere il tessuto imprenditoriale del settore in questa regione. La categoria su questo aspetto è fortemente unita e su questi temi non c’è albergatore che in Toscana la pensi diversamente al di là della appartenenza sindacali, ricordando che Federalberghi fa parte del sistema Confcommercio, rappresenta oltre 2400 dei circa 3000 alberghi esistenti Toscana, distribuiti in ben 18 associazioni locali, ma che vi sono anche altre associazioni di categoria che fanno riferimento ad altre organizzazioni confederali”.