Dipendenze, accordo di collaborazione Regione, Asl e Ceart

17 marzo 2015 | 13:09
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Dipendenze, accordo di collaborazione Regione, Asl e Ceart

Integrazione sempre più stretta fra servizi pubblici e privati, risposte assistenziali capaci di rendere concreto il diritto alla cura, al recupero e al reinserimento sociale e lavorativo attraverso azioni ed interventi che soddisfino il principio dell’appropriatezza, potenziamento degli interventi e trattamenti in atto ma anche progettazione di iniziative innovative di prevenzione, cura e inclusione sociale. Regione, Asl toscane e Ceart (Coordinamento enti ausiliari Regione Toscana) hanno firmato stamattina un accordo di collaborazione (il quarto) che rinnova e conferma quello siglato nel 2011 e che consolida un rapporto nato nel 1998. La Regione finanzia l’accordo, che ha durata biennale, con 4 milioni e 160 mila euro.

Riqualificazione e riorganizzazione dei servizi residenziali e semiresidenziali, unitarietà delle prestazioni erogate secondo criteri di appropriatezza, qualificazione ed economicità, adeguamento delle risposte assistenziali a bisogni in continua evoluzione, rafforzamento dell’integrazione fra pubblico e privato, realizzazione congiunta di azioni e interventi per far fronte ad un numero crescente di persone con problemi di dipendenza, individuazione di interventi innovativi per dare risposte a determinate categorie di utenti (minori, giovani, giocatori d’azzardo, poliassuntori), avvio delle procedure per l’autorizzazione e l’accreditamento delle strutture residenziali e semiresidenziali, ampliamento delle risposte assistenziali riguardo a misure alternative per i detenuti tossicodipendenti e alcoldipendenti. Questi sono alcuni dei risultati prodotti dalla collaborazione pluriennale tra Regione, Asl toscane e Ceart e che, grazie al nuovo accordo, gli stessi puntano a confermare e rafforzare.
“La collaborazione col Ceart e con le Asl toscane – ha spiegato la vicepresidente Stefania Saccardi – sul fronte della lotta alle dipendenze prosegue, si potenzia e si rinnova per dare una risposta a bisogni che crescono e ad un fenomeno che muta in maniera costante e spesso difficile da controllare. Nuove sostanze, notevole abbassamento dell’età dei consumatori, cambiamento di abitudini e luoghi di consumo, assunzione di più sostanze, livelli sempre più preoccupanti di dipendenza senza sostanze, prima fra tutti il gioco d’azzardo patologico. Tutto questo ci impone risposte preventive ed assistenziali e ci obbliga, oltre a rafforzare e migliorare le azioni già in atto, ad elaborare nuovi progetti ed interventi per dare risposte di contrasto efficaci ed appropriate. Per noi – ha concluso – il rapporto col Ceart diventa fondamentale, in un’ottica di integrazione pubblico-privato che finora ha dato risultati eccellenti”.
“Un accordo – il commento del presidente del Ceart Antonio Lucchesi – che consente di proseguire l’importante percorso di integrazione tra servizi pubblici e privati, in un settore molto delicato, e che garantisce il sistema delle comunità in Toscana. Il proseguimento di questa collaborazione ci permette, grazie alle risorse messe a disposizione, di progettare e sperimentare nuove risposte ai nuovi bisogni che emergono”.
Tra i punti previsti dall’accordo, l’accompagnamento ed il supporto forniti ad Asl e Ceart nella fase di passaggio al nuovo sistema di autorizzazione e accreditamento, attraverso la proroga (per il 2015) delle convenzioni sottoscritte tra Asl e Enti Ausiliari per garantire la continuità assistenziale alle persone in trattamento. Al Ceart vengono assegnati 160 mila euro (80 mila l’anno), per dare continuità a due azioni di interesse regionale: Un colore per amico: numero verde regionale sulle tossicodipendenze e Monitoraggio e valutazione dei servizi residenziali e semiresidenziali per le dipendenze. Un aspetto che i firmatari cerchernno di sviluppare e migliorare riguarda l’attivazione dei comitati e dei tavoli di coordinamento e confronto per rendere più efficiente l’utilizzo delle risorse umane, organizzative e finanziarie. Infine, per diminuire gli invii di utenti presso strutture extraregionali da parte dei servizi pubblici, viene stabilito vi si potrà ricorrere per motivate esigenze terapeutiche non soddisfatte dal sistema toscano.