Agresti (Ncd): “Il piano del paesaggio certifica il fallimento politico di questa coalizione regionale”

“Sui giornali stamani leggiamo che il presidente Rossi rivendica questo come suo piano. Ecco: io mi domando se questo sia ancora il piano dell’assessore Marson, quello che abbiamo discusso lungamente. E soprattutto: dov’era, il governatore Rossi che oggi viene qui a fare il primo della classe, in tutti questi anni in cui montavano le contestazioni delle associazioni di categoria, dagli agricoltori ai cavatori, e degli ordini professionali?”. Questo, in sintesi, il contenuto dell’intervento in aula del vicepresidente della commissione ambiente in consiglio regionale Andrea Agresti (Ncd): “Lei, governatore Rossi – ha proseguito – il primo errore lo fece quando sacrificò il piano Conti per dare una svolta all’insegna dell’ambientalismo di maniera. Lei scelse l’assessore Marson e le assegno il compito di redigere il piano. Ma l’assessore ha idee completamente differenti dalle sue e da quelle del suo partito. E oggi lei, per superare questo, ci produce il piano estremista dei vincoli. Forse si sarebbe dovuto ricordare della storia del suo partito, che a parole ha sempre considerato quando predicava il confronto come base di tutte le scelte. Invece no, quella partecipazione c’è stata solo a parole. Eppure da questo piano discenderà tutta l’attività di pianificazione”.
“La Toscana – conclude Agresti – dispone da tempo di un importante patrimonio di pianificazioni territoriali. Viene quindi da pensare che, per evitare disallineamenti rispetto a quanto già presente nei Ptc, sarebbe stato utile e opportuno prevedere la compartecipazione degli enti locali alla stesura dello strumento. Ne vedremo delle belle, quando i Comuni dovranno nel prossimo futuro investire la Regione di chiarimenti e informazioni. Perché gli strumenti urbanistici di competenza degli enti locali devono rispettare le norme regionali e nazionali, ok, ma debbono avere, perché gli compete, una loro autonomia. L’attività pianificatoria di un Comune non può sottostare a un piano ideologicamente caratterizzato e orientato sulla base del forte contrasto che si è verificato all’interno della giunta, e per il quale alla fine siamo tornati indietro rispetto a certe prese di posizione. In futuro, tutta l’attività pianificatoria dovrà essere subordinata al visto di conformità rispetto a questo piano: la conseguenza sarà la paralisi. Per questo, presidente Rossi, le dico che lei può oggi appuntarsi sul petto la medaglietta del fallimento politico che questo piano rappresenta nei confronti della società toscana e del suo partito”.