Consiglio regionale approva il piano del paesaggio. Poi l’assessore Marson infiamma l’aula

27 marzo 2015 | 23:23
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Consiglio regionale approva il piano del paesaggio. Poi l’assessore Marson infiamma l’aula

Dopo un’intera giornata di discussione il Consiglio regionale della Toscana ha approvato definitivamente il piano del paesaggio, al centro di numerose polemiche, con alcune modifiche apportate da un maxiemendamento firmato dal governatore Enrico Rossi insieme alla maggioranza. Per tutto il giorno rappresentanti del settore lapideo hanno seguito i lavori d’aula. Al termine della giornata il Consiglio toscano si è espresso a maggioranza con 15 voti contrari del centrodestra. Il provvedimento prevede, tra l’altro, il divieto di escavare sulle vette integre sopra il 1200 metri, e la verifica della compatibilità paesaggistica come condizione vincolante per il rilascio delle autorizzazioni per le nuove attività estrattive, riattivazione di cave dismesse (solo se gli strumenti urbanistici comunali prevedono la destinazione estrattiva), e ampliamenti (fino al 30% del volume) o varianti di quelle esistenti.

Sulla salvaguardia delle coste, altro aspetto al centro delle polemiche, il piano paesaggistico prevede, entro 300 metri dalla battigia, la realizzazione di nuove strutture, che dovranno essere a carattere temporaneo e removibili tali da garantire il ripristino dei luoghi, e senza compromettere l’accessibilità e la fruibilità delle rive. Non deve inoltre comportare l’impermeabilizzazione permanente del suolo. Adeguamenti, ampliamenti di strutture esistenti (compresi cambi di destinazione d’uso previsti negli strumenti urbanistici) e gli impianti sportivi scoperti, non devono interessare gli arenili, le spiagge, le dune fisse e mobili. Interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente possono comportare impegno di suolo non edificato a condizione che non determinino un incremento complessivamente maggiore del 10 per cento della superficie coperta dalle strutture edilizie esistenti.
“Le prove che questo piano ha dovuto sopportare non sono state facili anche se la portata storica dell’evento è incommensurabile. Questo piano pone le basi per un diverso sviluppo più adatto all’oggi e non basato sulla distruzione del patrimonio ambientale ma sul suo sviluppo futuro”. Lo ha detto l’assessore all’urbanistica Anna Marson intervenendo in Consiglio regionale al termine dell’approvazione del piano del paesaggio, di cui è stata ideatrice, e nel quale ha più volte ringraziato il governatore Enrico Rossi. Citando Piero Calamandrei sulla scelta repubblicana del 1946, Marson ha detto che “non sono mancati i diversivi per mandare a lungo la partita, i tranelli preordinati finalizzati a far perdere la pazienza al giocatore meno esperto e qualche svista pericolosa, e purtroppo qualche tentativo di barare. Si è dovuti superare imboscate e tradimenti che l’osservatore più superficiale nemmeno sospetta”. L’intervento ha suscitato le critiche di molti consiglieri regionali di centrodestra, che sono usciti dall’aula, e ha lasciato esterrefatti i rappresentanti del settore lapideo che per tutto il giorno hanno seguito i lavori d’aula. “Rivendico il mio diverso agire politico – ha aggiunto – non guidato a mantenere il posto da assessore o salvaguardare interessi specifici ma dimostrando la straordinaria civiltà impressa nel paesaggio toscano”. Marson ha spiegato di accogliere “con sentimento contraddittorio” l’approvazione del piano. “Da una parte esprimo soddisfazione per il proposito di disegnare la Toscana” dall’altra di rammarico per un “percorso costellato da cedimenti, contraddizioni e indebolimenti, che hanno lasciato il segno anche nel piano. Raggiungere questo risultato – ha detto ancora – è stato difficile e spero tuttavia che l’alto livello mobilitazione, sia regionale che nazionale, serva a mantenere alta l’attenzione sull’interpretazione futura del piano stesso”. Al termine dell’intervento dell’assessore ha preso la parola il consigliere regionale Pd, esponente della maggioranza e presidente della commissione cultura, Gianluca Parrini che ha sottolineato di non aver “mai visto una cosa così irrituale in tanti anni di politica. Assessore – ha detto rivolgendosi direttamente a Marson -, con questo intervento lei ha fatto un capolavoro di stupidità politica, perché ha banalizzato un risultato ottenuto oggi dalla maggioranza. Se ci fosse un nobel per la stupidità politica lei lo avrebbe vinto”. Parrini ha poi definito l’intervento “inaccettabile per forma e sostanza, e intollerabile per la supponenza rispetto al Consiglio regionale”.