Dal nido alle scuole superiori: presentati i progetti educativi zonali della Toscana

31 marzo 2015 | 14:52
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Dal nido alle scuole superiori: presentati i progetti educativi zonali della Toscana

In Valdera “nidi” che dialogano con l’arte (attraverso laboratori di pittura, musica, poesia, disegno); a Pistoia (Insieme si può) robot fatti con i mattoncini di Lego per aiutare gli studenti, anche quelli con forme di disabilità, a credere meglio in se stessi; nel senese (con tweetteratura) social media usati come nuovo metodo per appassionare gli studenti alle fatiche, ma anche alle gioie, dei libri; nelle scuole del Casentino (con CameraBlu) fiabe tradizionali di nazioni diverse per aiutare i più giovani, ma anche i loro genitori, nell’arte di star bene insieme senza paura per le differenze. Sono quattro dei diciotto “assaggi” presentati oggi a Firenze, con slides, video, racconti e diretta twitter, rispetto a un numero assai più alto (“Significativo e bello – commenta soddisfatto l’assessore Emmanuele Bobbio – a dimostrazione di una scuola che può essere bella e significativa”) di azioni realizzate in questi ultimi tre anni, nelle scuole toscane, grazie ai Progetti Educativi Zonali (Pez): lo strumento che, nelle politiche toscane per l’istruzione, dal 2012 sostiene la volontà di far crescere l’intero settore, dai nidi per l’infanzia agli ultimi anni degli istituti superiori.

Una selezione di queste buone pratiche è stata presentata stamattina in Sant’Apollonia all’interno di un affollato evento (Un Pez tira l’altro. Racconti e testimonianze dalla Toscana dei progetti educativi zonali) voluto dalla Regione Toscana per fare il punto – commenta l’assessore all’Istruzione – “sul valore delle nostre politiche di supporto nella programmazione educativa zonale”. Negli ultimi tre anni scolastici (dal 2012/2013 a quello che si sta concludendo), nelle 35 zone in cui è divisa la Toscana scolastica, sono stati distribuiti 35,5 milioni euro: 22,7 per sostenere le politiche nell’infanzia e 12,850 per gli interventi nell’età scolare.
Nella parte infanzia del Pez, questi soldi sono serviti per affrontare le spese correnti di strutture e per aiutare gli enti locali nei rispettivi coordinamenti pedagogici, per ampliare gli orari di funzionamento, aiutare i bambini con specifiche difficoltà, sostenere le spese sul personale integrativo. Sono stati finanziati anche laboratori con presenza dei genitori, percorsi di educazione familiare, incontri di progettazione nonchè attività formative per educatori e insegnanti.
Con il Pez riservato all’età scolare i finanziamenti sono andati in queste direzioni: la prevenzione e il contrasto della dispersione scolastica, l’inclusione di studenti con disabilità, l’inclusione degli studenti stranieri, il contrasto al disagio scolastico, le esperienze educative e socializzanti durante i periodi estivi: ciò attraverso laboratori, attività didattiche in aula, supporti alla genitorialità, formazione per docenti, soggiorni estivi.

Il commento dell’assessore Emmanuele Bobbio
La scuola toscana come una squadra di ciclisti in volata, un team affiatato dove i soggetti si alternano alla guida e trascinano il gruppo verso il traguardo. Evocando questa suggestiva immagine, l’assessore regionale ad istruzione e ricerca Emmanuele Bobbio ha tirato le conclusioni della mattinata di approfondimento sui progetti educativi di zona, i Pez, organizzata oggi nell’auditorium di Sant’Apollonia a Firenze dal settore istruzione della Regione.
“Pensiamo alla scuola toscana, con i suoi Pez, le sue eccellenze, i suoi campanili, come ad una squadra di ciclisti – ha detto l’assessore – il primo fende l’aria per tutti e trascina il gruppo, ma poi un altro gli dà il cambio e piano piano tutta la squadra si alterna alla guida. Questa è una sussidiarietà virtuosa, dove l’eccellenza non è un caso isolato, ma è il vertice di un sistema che grazie al buon esempio si rinnova e si migliora costantemente”.
“Dobbiamo continuare a fare ed a fare insieme – ha proseguito l’assessore – per questo continueremo ad investire nei coordinamenti zonali e la Regione continuerà a monitorare e lavorare perchè ciò che funziona faccia sistema e diventi sempre più qualificante”.
“Oggi – ha concluso Bobbio – tutti abbiamo imparato qualcosa e dato un volto più umano ai Pez”