Fatturazione elettronica, una piattaforma regionale a disposizione di enti e aziende

11 aprile 2015 | 10:09
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Fatturazione elettronica, una piattaforma regionale a disposizione di enti e aziende

Il 31 marzo è scattato l’obbligo, per le imprese che devono inviare fatture alla pubblica amministrazione, di farlo utilizzando esclusivamente il canale telematico. E la Toscana è pronta. “Un altro passo avanti nel processo di semplificazione e digitalizzazione dei servizi che ci vede molto impegnati”, commenta l’assessore alla Presidenza e ai sistemi informativi, Vittorio Bugli. Con l’addio alle fatture di carta la Regione ha messo infatti a disposizione la piattaforma Fert, acronimo di Fatturazione elettronica Regione Toscana, che diventa una vera e propria interfaccia a disposizione di enti e fornitori. Fert nasce da una collaborazione con la Regione Lazio, che la Toscana ha ulteriormente sviluppato. “La Regione Toscana crede fortemente nella fatturazione elettronica – dice ancora Bugli – e in generale nella informatizzazione della pubblica amministrazione, ma vuole che tutto questo risulti il più semplice e di facile utilizzo possibile: la piattaforma Fert serve a questo”.

Sono numerosi i vantaggi e le semplificazioni che la piattaforma è in grado di offrire. “Senza Fert – spiega lo stesso assessore – un fornitore della pubblica amministrazione, una piccola azienda, si deve preoccupare di sapere qual è il formato con cui deve inviare la fattura alla piattaforma nazionale e procurarsi le varie caratteristiche previste nei campi di compilazione. Con Fert l’azienda va direttamente sulla piattaforma della Regione, inserisce i dati in una maschera e preme invio: al resto pensa il nostro sistema. Ancora: senza Fert, l’ente a cui è inviata la fattura la riceve dalla piattaforma nazionale e poi deve reimmetterla o acquistare un software che lo faccia. Con Fert si può semplificare molto questo interfacciamento”.
Si può inoltre usufruire di alcuni servizi aggiuntivi, come la disponibilità di un registro delle fatture per ogni ente e la conservazione a norma o il collegamento con la piattaforma di certificazione del credito nazionale (Pcc) per verificare in tempo reale l’aggiornamento sullo stato delle fatture, se sono state prese in carico, liquidate o meno. “Inoltre – conclude Bugli – questo sistema può essere utilizzato anche da altri. Già lo usano le agenzie regionali e diversi Comuni, Province e Unioni dei comuni. Altri enti locali hanno chiesto di aderire e cominceranno ad usarlo nelle prossime settimane. Siamo anche in contatto con il mondo sanitario per portare su Fert tutte le aziende”.
La platea dunque potrebbe crescere. A oggi Fert è già utilizzato da Toscana Promozione, Irpet, Ars, Artea, l’azienda per il diritto allo studio universitario e il Lamma, l’Unione dei comuni montani dell’Alta Val di Cecina e del Mugello, dalla Provincia di Pistoia e i Comuni di Pietrasanta e di Pieve a Nievole. Lo utilizzeranno a breve il Comune di Massa, di Grosseto e di Vaglia e l’Arpat.