Toscana, partito l’iter per il rinnovo del contratto nel settore agroalimentare

7 maggio 2015 | 14:39
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Toscana, partito l’iter per il rinnovo del contratto nel settore agroalimentare

E’ partito ieri (6 maggio) dalla pasticciera Leonardo di Vinci del gruppo Sammontana il lungo percorso che porterà al rinnovo del contratto nazionale del settore agroalimentare. Un comparto altamente strategico per il nostro Paese, che conta in Italia 400.000 lavoratori distribuiti in 58 mila imprese, e che ha un volume d’affari che nel 2014 ha toccato la cifra di 132 miliardi di euro. “Si tratta di un settore anticiclico, di cui non si può ignorare l’importanza fondamentale che riveste – spiega Triestina Maiolo, segretario generale della Uila-Uil Toscana -. Nonostante la crisi che ancora morde gran parte delle nostre imprese, l’agroalimentare ha fatto segnare una crescita del 3,1% nel 2014, dovuto in gran parte dall’export che fa da traino”.

E’ il primo contratto nazionale che viene rinnovato, e di fatto apre la stagione dei rinnovi contrattuali. “La nostra è una piattaforma unitaria, a cui tutte le sigle Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, hanno contribuito in maniera importante – afferma Maiolo -. Siamo orgogliosi di poter rivendicare l’unità sindacale. Unità che anche i lavoratori dimostrano di apprezzare molto”.
Le tappe saranno queste. Il prossimo 21 maggio ci sarà l’approvazione in Toscana della piattaforma da parte dei lavoratori e degli eventuali emendamenti che verranno presentati. Successivamente il 26 maggio a Cervia si terrà l’approvazione definitiva a livello nazionale, dove la Toscana parteciperà con 15 delegati.
“Si percepisce una sensibilità diversa da parte del governo sui temi dell’agroalimentare, ma ci deve essere consapevolezza che i contratti devono essere rinnovati. E credo che andare insieme uniti sia fondamentale. Essere uniti è un punto di forza per il sindacato tutto e per i lavoratori che il sindacato rappresenta – sottolinea Maiolo – Nella piattaforma unitaria abbiamo fatto alcune richieste chiare. Nell’anno di Expo il nostro intento è quello di far comprendere l’importanza dell’educazione e della cultura alimentare. Che significa non solo conoscere i cibi, ma come essi vengono prodotti in Italia, Paese leader nel settore. Quello che chiediamo è spingere molto di più sull’acceleratore per quanto riguarda la trasparenza su ciò che arriva nelle nostre tavole. E vogliamo che Expo ci ascolti su questo”.
“Il rinnovo del contratto non può non passare da un cambio di marcia nel welfare – afferma il Segretario della Uila Toscana -. Chiediamo infatti che i lavoratori licenziati a due anni dalla pensione ricevano un’integrazione a carico delle imprese. Non solo. Chiediamo anche che il contratto alimentare sia esteso anche a quei lavoratori dipendenti di ditte terze ma che fanno parte della filiera dello stesso sito produttivo. Infine chiediamo un aumento salariale di 150 euro lordi mensili. Siamo convinti che questo Paese riparte solo se i lavoratori hanno di più in busta paga”.
Infine un pensiero su Expo. “E’ una manifestazione di cui essere orgogliosi come italiani – dice Maiolo – Manca però il tema del lavoro nel suo complesso, secondo noi centrale in un grande evento come Expo. Cioè manca, a nostro avviso, un ragionamento specifico su tutti quei lavoratori che ogni giorno producono il cibo che arriva nelle nostre tavole, sulle garanzie del lavoro, sulla tutela del marchio, sulla cultura e sull’educazione vera e propria del mangiare bene”.