
“Il testo del disegno di legge di riforma della scuola votato dalla Camera lascia irrisolte le forti criticità che hanno dato luogo alle proteste del personale della scuola, degli studenti e delle famiglie”. Per questo motivo, spiega la Cgil Toscana, continua la “mobilitazione condivisa e partecipata dall’intero mondo della scuola, con l’obiettivo di rilanciare le nostre proposte e riattivare la discussione affinché sia modificato l’impianto della legge che, attraverso la centralizzazione del potere dà il via ad un modello di scuola opposto a quello dell’autonomia”. I sindacati stanno organizzando fiaccolate in tutta la Toscana contro il ddl del governo Renzi.
“Con questo disegno di legge inoltre – aggiunge la Cgil Toscana in una nota -, si umilia il personale, si attacca il contratto nazionale, si fa pagare al precariato le colpe dell’amministrazione che lo ha generato e si introducono pericolosi elementi che aprono le porte al clientelismo. Qualcuno, ad esempio, dovrebbe spiegare perché si vuole sostituire con la chiamata diretta l’attuale modalità di individuazione dei docenti visto che quella attuale rispetta il merito (tutti hanno superato un concorso o una procedura selettiva) e assicura trasparenza ed equilibrio tra scuole. Troppo spesso non si parla dei reali contenuti e dell’intero impianto del disegno di legge. Lo si presenta con pillole: slides, video, lettere e spot senza entrare nel merito dei contenuti e senza nessun contraddittorio con chi ne conosce i contenuti. Dopo lo sciopero del 5 maggio sono state numerose le iniziative aperte nelle quali sono stati discussi i veri contenuti della riforma a seguito delle quali si è allargato il fronte delle alleanze. Ciò nonostante, il governo persiste nel non creare nessun momento di confronto, anzi alimenta apparenti momenti di ascolto; per questo sono confermate tutte le inziative del 5 giugno e lo sciopero di un’ora nelle prime due giornate degli scrutini. Inoltre il Ddl non affronta i veri problemi quotidiani della scuola: prima di pensare a mirabolanti progetti di riforma si deve garantire l’ordinario, nella piena consapevolezza della situazione, mettendo in condizione l’amministrazione e il suo personale di lavorare al meglio delle proprie possibilità.
Per conoscere le iniziative (fiaccolate in tutta la Toscana) che si terranno in Toscana il 5 giugno, spiegare le modalità e gli effetti dello sciopero degli scrutini, illustrare i problemi della scuola Toscana, le organizzazioni sindacali regionali della Scuola: Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda terranno una conferenza stampa mercoledì 3 giugno alla sede regionale della Cgil.