Rossi a Riga: “Bene lo sviluppo urbano, ma sempre guardando a tutto il territorio”

La Toscana sta già investendo nello sviluppo urbano sostenibile il 6% delle risorse comunitarie a disposizione, ovvero un punto in più in percentuale di quanto fissato dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale. E’ una percentuale che potrà aumentare ancora, senza però perdere di vista una visione unitaria e integrata con tutto il resto del territorio. E’ quanto ha sottolineato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che questa mattina ha rappresentato la Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime (Crpm) al Consiglio che a Riga, in Lettonia, ha riunito i ministri responsabili delle politiche di coesione territoriale e degli affari urbani.
Il dibattito, a cui ha partecipato anche il commissario europeo per la politica regionale Corina Cretu, si è imperniato sull’agenda urbana dell’Ue, in una Europa in cui ormai 7 cittadini su 10 vivono nelle città. “In Toscana – ha sottolineato Rossi, che della Crpm è vicepresidente – con l’attuale programmazione la dimensione urbana corrisponde al 6% delle risorse totali. Questa cifra può crescere ancora e siamo consapevoli della centralità delle città. Sarebbe comunque un errore spezzare l’unità delle politiche di coesione. Bisogna tenere in uno stesso quadro le politiche relative alle città metropolitane e quelle relative al resto del territorio, zone rurali e isole comprese. Le parole chiave non possono non essere unitarietà e integrazione”. In gni caso la coesione sociale, ha ricordato Rossi, dovrà vincere una sfida speciale proprio nelle città: “E’ qui che vivono gran parte dei 25 milioni di persone senza lavoro. Ogni obiettivo sarà difficile da raggiungere senza dare una risposta a questi livelli di disoccupazione”. L’incontro di Riga, organizzato nell’ambito del semestre lettone di presidenza europea, è stato centrato sull’invito rivolto dalla Commissione Ue a ciascun Paese membro di dotarsi di una Agenda Urbana Nazionale che consenta alle amministrazioni delle singole città di essere direttamente coinvolte nell’elaborare strategie di sviluppo verso l’europa 2020. Cinque i punti fondamentali indicati per le Agende Urbane: limitazione del consumo di suolo e riqualificazione urbana, infrastrutture dei trasporti e mobilità sostenibile, strategia comune in materia di clima ed energia (entro il 2020: meno 20% delle emissioni di gas a effetto serra, più 20% di efficienza energetica, almeno il 20% dei consumi energetici da fonti rinnovabili), cultura con università e smart cities, lavoro e welfare.