“Nel programma di governo esposto da Rossi mancano le parole chiave, quelle che i cittadini domandano con forza e che però implicano un cambiamento nell’approccio culturale e ideologico da parte del governo regionale. Noi siamo chiamati a dare risposte ai toscani, e alla politica si chiede anche il coraggio di cambiare rispetto all’impostazione portata avanti finora e che non ha prodotto esiti positivi. Noi ci siamo, ci batteremo per questo»: questo è uno dei passaggi chiave con cui il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale Stefano Mugnai è intervenuto in aula nel dibattito sul programma di governo proposto dal governatore toscano Enrico Rossi. Oltre all’enunciazione di principio, Mugnai ha anche declinato le tematiche ritenute prioritarie, a partire da quelle legate allo sviluppo economico: “E’ condivisibile – ha affermato – che la regione si proponga come prioritario, in questa fase storica, il tema dell’occupazione e dell’impresa, anche alla luce dei dati con cui il Sole24Ore ci attribuisce per la prima volta un valore a doppia cifra per quanto riguarda il numero di disoccupati, secondo una situazione che certo è figlia della congiuntura, ma anche a nostro avviso delle scelte fatte. Il problema è che io non ho rintracciato, nel programma presentatoci, le parole chiave che imprenditori e lavoratori chiedono a gran voce. Prima di tutto, alla Regione chi produce chiede sburocratizzazione per un ente che oggi è percepito come vagamente ostile a causa della proliferazione di leggi che creano vincoli e imbuti. Basta. Perché il lavoro non si difende solo parlandone, bensì adottando provvedimenti che favoriscano crescita e sviluppo. In fondo parlare di riformismo, come ho sentito fare da parte del Pd, in Toscana implica la necessità di ripensamenti. Questa è la sfida vera. E lo è – ha proseguito il capogruppo azzurro – anche per quanto riguarda le infrastrutture di cui le nostre imprese hanno fame, soprattutto in zone come la Toscana del sud, che attende da tempo immemore la Due Mari, o la Toscana costiera che è carente di reti di mobilizzazione di persone e cose efficace e moderna. Serve un salto di qualità concettuale, su questo tema, che si allontani da una connotazione negativa delle infrastrutture che servono, vanno realizzate e vanno fatte bene e in fretta”.
Anche sulla sanità, Mugnai non ha mancato di rilanciare il tema della revisione profonda della riforma legiferata pochi mesi fa: “Dire che questa riforma è stata realizzata in fretta è dire poco, e il risultato è che nel comitato referendario per la sua abrogazione siedono allo stesso tavolo forze politiche normalmente distanti ma che non accettano una riorganizzazione che andrà a tagliare operatori sanitari e posti letto. Io ritengo che una riflessione più serena e più inclusiva rispetto agli attori del sistema sanitario toscano sarebbe necessario realizzarla”. Stesso discorso per il piano del paesaggio: “E’ stato approvato, ok, ormai è legge. Ma compito della politica è anche assumersi la responsabilità di poterlo modificare. E molto, anche, perché io sono sicuro che la Toscana bella debba convivere con la Toscana viva, e perciò ritengo che anche su questo credo che qualche tagliando debba esser fatto. Infine – ha concluso Mugnai prima di formulare all’intero consiglio i suoi auguri di buon lavoro – la sicurezza che i cittadini, ormai è innegabile, percepiscono come problema. E tanto deve bastare, a noi che li rappresentiamo, per occuparcene magari al di fuori delle impostazioni ideologiche per dare loro le risposte che meritano».