Sale giochi, il Tar della Toscana: “Distanze dai luoghi sensibili non si valutano con il compasso”

I regolamenti comunali che impongono una distanza minima da luoghi sensibili per le sale slot e vlt non possono basarsi su “una misurazione puramente astratta, effettuata disegnando un cerchio di 500 metri di raggio”. E’ quanto si legge in una sentenza del Tar Toscana che ha accolto il ricorso del titolare di una sala contro il regolamento del Comune di Santa Croce sull’Arno, in provincia di Pisa. La distanza minima prevista, riporta Agipronews, deve “però, per avere un senso ed essere efficace, deve essere reale e non puramente virtuale: in caso contrario lo scopo della norma rischierebbe di essere vanificato; 500 metri calcolati come raggio di un cerchio corrispondono alla stessa distanza su un percorso in linea retta, ma possono corrispondere a distanze ben maggiori su percorsi diversi”.
In sostanza, non basta misurare con un compasso, ma si deve effettuare una valutazione aderente alla realtà, calcolando i percorsi e gli itinerari possibili. Un’applicazione letterale del regolamento, basato sulla legge regionale toscana, avrebbe “conseguenze illogiche, non proporzionate rispetto alla finalità perseguite dalla disciplina regionale e discriminatorie rispetto alle diverse attività economiche coinvolte; il che potrebbe indurre a dubitare della stessa legittimità costituzionale della disposizione”, tanto che la stessa legge della Regione Toscana è stata modificata pochi mesi dopo precisando che i 500 metri di distanza vanno misurati “in base al percorso pedonale più breve, da istituti scolastici di qualsiasi grado, luoghi di culto, centri socio-ricreativi e sportivi o strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale”.