Centri Impiego, Bugli: “Serve accordo con il Governo per cambiare decreto enti locali”. Sel: “Toscana apra vertenza con il Governo”
“Adesso siamo di fronte a un passaggio molto delicato, la conversione del decreto Enti Locali con norme importanti ad iniziare dalla disciplina per i centri per l’impiego e per la polizia provinciale. Noi proponiamo un accordo organico e duraturo al governo: che i sevizi dei centri per l’impiego siano gestiti da agenzie regionali, che si impegni affinché la riforma del titolo V sia modificata e la competenza vada alle regioni e che eroghi le ulteriori risorse necessarie a garantire i servizi.” Così Vittorio Bugli, assessore alla presidenza della regione Toscana, nel suo intervento all’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici del centri per l’impiego e della polizia provinciale, organizzata all’auditorium di Santa Apollonia da Cgil, Cisl e Uil. “I centri per l’impiego – ha proseguito – svolgono servizi importanti, soprattutto in questi tempi di crisi. Il decreto prevede che le regioni si facciano carico di sostenere due terzi dei costi dei centri, costi che non hanno mai sostenuto, e che si facciano carico di coordinarli rimanendo però il personale negli organici delle Province. Si capisce che, impostata così, la cosa non può funzionare”. Bugli propone allora la sua soluzione: “L’idea è quella di raccogliere la sfida di un rilancio dei centri per l’impiego impegnandoci direttamente nella loro gestione attraverso una agenzia regionale, continuando a garantire le risorse che già mettiamo per lo svolgimento dei servizi aggiuntivi e mettendo a disposizione una ulteriore parte dei fondi comunitari per contribuire al mantenimento dei servizi. Il mantenimento dei servizi essenziali tocca allo stato – ha ribadito -, noi certamente siamo disponili a fare la nostra parte e anche di più, a patto che ognuno si assuma le proprie responsabilità”. Mentre per quanto riguarda la polizia provinciale, l’assessore rileva che è stato presentato dal governo un decreto che non ha la visione organica del settore e che colloca la polizia provinciale nei i comuni in modo inappropriato rispetto alle funzioni che svolge.
“Per questo suggerirei di fermarsi un attimo – prosegue – perché è un corpo che costa meno di quello che fa, e mi sembrerebbe inutile disgregarlo senza peraltro trovare vantaggi sui bilanci delle province. C’è una riforma Madia, una riforma dei corpi di polizia, mettiamoci a sedere e vediamo cosa scrivere per dare una soluzione definitiva. Nel frattempo mettiamo in condizione le Province di poter continuare a svolgere queste funzioni essenziali”. Bugli ha inoltre chiesto che vengano reinseriti nel decreto due provvedimenti a suo tempo accordati con il governo: la possibilità di rinnovo da parte delle province del personale a tempo determinato a carico delle regioni per svolgere le funzioni complementari finanziate dalle regioni stesse e la possibilità straordinaria per le province di approvare il solo bilancio 2015 senza il pluriennale 2016 e 2017 perché questo costringerebbe quasi tutte le province, comprese quelle toscane, a dichiarare il dissesto del bilancio”. “Abbiamo preso atto – ha concluso il suo intervento – della necessità di vedere nella Del Rio un legge ponte verso la riforma costituzionale per il superamento dell’attuale ruolo delle province e, con la nostra legge, prima in Italia, abbiamo effettuato il riordino delle funzioni riportando alla Regione importanti materie che prima avevamo delegato alle province. Questo lo abbiamo fatto seguendo un percorso condiviso con le istituzioni, i sindacati e i lavoratori. Dopo 50 giornate di incontri che i nostri tecnici hanno fatto con quelli delle province, entro inizio agosto siamo in grado di fare l’accordo per la definizione di chi sono i circa 950 dipendenti delle province che transiteranno alla regione. Poi dobbiamo vedere la configurazione rimanente per gestire al meglio tutte le funzioni. E’ la dimostrazione che stiamo facendo ampiamente la nostra parte”.
E, a stretto giro di posta, arrivano anche le considerazioni di Sel, con le parole delle parlamentari Marisa Nicchi e Alessia Petraglia. Stabilizzare i precari dei centri per l’impiego, superando le soluzioni emergenziali per il 2016 e 2017 come le proroghe dei contratti, stralciare l’articolo 5 dal decreto Enti Locali in discussione al Senato e trasferire alla regione le competenze e il personale, a cominciare dalla polizia provinciale, la cui riorganizzazione deve tutelare le oltre 200 professionalità presenti in Toscana. Sono questi i punti che le parlamentari toscane si sono impegnate a portare avanti, dopo il confronto, avvenuto questa mattina, con i lavoratori delle province riuniti in assemblea regionale all’auditorium di Santa Apollonia, a Firenze. “Con un tocco di bacchetta magica si è pensato che fosse sufficiente tagliare 3000 politici per far sparire lavoratori e funzioni importanti svolte dalle vecchie province – osservano – Non siamo di fronte, come abbiamo denunciato fin da subito, ad una riduzione della democrazia, ma ad un vero e proprio tentativo di destrutturazione dello Stato, attraverso lo smantellamento del pubblico impiego”. La nota prosegue così: “E’ significativo che di fronte ad una riorganizzazione profonda dell’assetto istituzionale – affermano – il governo agisca come se il decreto Delrio fosse soltanto una questione di bilancio. Prova ne è che la discussione del decreto enti locali sta avvenendo solo in commissione bilancio del senato e non in quella affari costituzionali. Chiederemo lo stralcio dell’articolo 5, affinché si possa aprire una discussione sulla riorganizzazione dei corpi di Polizia Provinciale, capitolo che la maggioranza ignora, ma che pone grandi problemi sia dal punto di vista occupazionale che dei servizi. E’ necessario che le funzioni di tutela faunistica e vigilanza ittico-venatoria passino alle Regioni, con la conseguente riattribuzione del personale, un patrimonio di professionalità e competenze fondamentali per la salvaguardia del territorio”. “Riguardo i Centro per l’impiego – aggiungono Nicchi e Petraglia – prendiamo atto di come il governo abbia presentato un decreto che risolve la questione dei precari licenziandoli. Un altro tocco di bacchetta magica per far sparire i lavoratori, ma non le funzioni svolte dai centri per l’impiego che rimangono importanti ed essenziali. Non possiamo, quindi, limitarci alle solite misure emergenziali, non basta prorogare nel 2016 e 2017 i contratti per poi procedere ai licenziamenti come se all’improvviso il lavoro non richiedesse più azioni, politiche attive, persone che le attuano. Per questo chiederemo di procedere con le stabilizzazioni del personale dei centri per l’impiego, non solo per tutelare l’occupazione attuale, ma soprattutto per crearne di nuova grazie al loro indispensabile lavoro”. “E’ fondamentale – concludono – che la regione apra con il Governo Renzi una vertenza per una riattribuzione complessiva di personale e competenze delle vecchie province. Sia alla Camera, dove è atteso il decreto Pa, che al Senato, dove è in discussione il decreto enti locali, Sinistra Ecologia e Libertà lavorerà affinché si rimettano al centro i cittadini, i lavoratori, la democrazia”