Rievocato il primo consiglio regionale di 45 anni fa. Giani: “Impegno ed energia dai nuovi consiglieri”

È con spirito di rinnovamento e sguardo al futuro che si caratterizza la rievocazione di ciò che avvenne il 13 luglio di 45 anni fa, giorno del primo insediamento del Consiglio regionale della Toscana. Eugenio Giani, l’attuale presidente dell’assemblea giunta alla decima legislatura e totalmente rinnovata, con 40 consiglieri, 35 dei quali nuovi e solo 5 uscenti, ha voluto celebrare oggi la ricorrenza con una cerimonia in sala Gonfalone.
“La Regione deve essere – ha detto Giani – un’entità vicina ai cittadini, deve dare il senso di un ente intermedio, di coordinamento tra l’istituzione di casa, il Comune e quella in cui ci riconosciamo, il Tricolore, lo Stato”. “Per ridare positività all’immagine della Regione che viene da una fase di bassa popolarità – ha detto il presidente – conta l’impegno personale e l’energia dei quaranta consiglieri regionali, che devono mettercela tutta per il futuro di una nuova Regione”.
Questa legislatura coincide con la fase che sta portando ad affievolire e probabilmente a sciogliere le Province, quell’istituto che nei primi cinquant’anni dello Stato italiano è stato privilegiato come ente intermedio. Quel ruolo di ente sovracomunale che serve per risolvere problemi di edilizia scolastica, sportiva, le strade, la programmazione può essere svolto dalle Regioni. “Per far questo – Giani afferma – occorrono consiglieri entusiasti, determinati e vicini ai cittadini. Il consigliere regionale, anche se è solo un fatto simbolico, deve indossare la fascia distintiva”.
Nel 1861, il presidente ha ricordato che il modello era quello prefettizio con 59 province, identificate con le prefetture e con il decentramento dello Stato amministrativo. Nel 1912 le regioni assumono una dimensione cartografica e poi con “l’assemblea costituente viene posto il termine delle regioni come innovazione per far riemergere quella articolata espressione economica territoriale che era lo stato italiano”. “Occorsero 22 anni per arrivare ad identificare le regioni come entità che poteva trasformare lo Stato”.
Giani ha parlato delle “elezioni regionali del 1970 accompagnate da una carica di novità”. In Toscana da un punto di vista politico due furono le figure altamente rappresentative che caratterizzarono quelle elezioni: il presidente della Regione Lelio Lagorio, “figura – ha detto Giani – ponderata ed equilibrata nell’alleanza tra Psi e Dc alla guida di una tendenza riformista all’interno del partito socialista” e che “nel senso comune della gente diventò il ‘Granduca’, dotato di grande autorevolezza sul piano nazionale”, ed “Elio Gabbuggiani, indimenticato e amato sindaco di Firenze in cui la città si riconobbe”.
Giani per l’occasione ha consegnato il Pegaso d’oro a Stefania Gabbuggiani e a Silvia Lagorio.