
“A che punto siamo con l’esito di gara per l’approvvigionamento dei farmaci anti epatite C che il presidente Enrico Rossi, a due settimane dal voto, aveva annunciato di voler distribuire gratuitamente a tutti i malati toscani?”. Questa la domanda centrale dell’interrogazione con cui il vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (capogruppo FI) richiama la giunta regionale al rispetto delle attese generate nella popolazione toscana affetta dalla ‘malattia con la C’ – come recita un recente spot – stimata in 26.224 persone.
“Durante la campagna elettorale – si ricorda – Rossi aveva promesso cure gratuite per tutti, ma aveva previsto uno stanziamento assolutamente insufficiente rispetto al costo reale del farmaco capace di eradicare del tutto la malattia. I malati, però, intanto, ci avevano sperato e ora si domandano cosa sarà di quell’annuncio”. Lo vuol sapere anche Mugnai che prima, nella parte narrativa del suo atto, ricostruisce i fatti ripercorrendo date e delibere, ricordando anche come “Aifa avesse immediatamente evidenziato dubbi circa la congruità delle coperture, spingendo il direttore dell’Agenzia Luca Pani a esprimere ‘grosse perplessità sulla legittimità di queste dichiarazioni’ (quelle di Rossi, ndr) poiché ‘un costo medio di 30mila euro per 26.000 pazienti assomma a 780 milioni’ di euro”. Non a caso la prima gara indetta da Estar andò deserta, mentre alla seconda gara, senza più base d’asta, erano “giunte due manifestazioni di interesse tra cui quella formulata da Abb Vie con una proposta di circa 27mila euro (iva esclusa) a trattamento, per un ammontare complessivo intorno ai 700 milioni di euro”. Proprio su questa gara, ad oggi, “pendono comunque tre ricorsi depositati presso il Tribunale amministrativo da due aziende produttrici (tra cui la stessa Abb Vie) e da Aifa”.
Mugnai nella sua interrogazione, scattata sulla scorta di sollecitazioni pervenute proprio dai malati, lo dice chiaro: “Ritengo indispensabile fornire ai cittadini toscani affetti da epatite C certezze, non promesse elettorali, su una questione che investe aspetti basilari come la loro salute e il loro benessere”. Dunque, ecco i quesiti: “Qual è, ad oggi, lo stato dell’arte dell’approvvigionamento dei promessi farmaci ad azione diretta antivirale (Daa) e quali le prospettive e le tempistiche per l’esaurimento dell’iter?” “Come si pensa – aggiunge – in caso di acquisto di dosi in numero non sufficiente alla promessa erogazione gratuita presso l’intera platea di pazienti toscani affetti da epatite C, che invece sono in attesa e ad essa oggi legano le proprie speranze di guarigione completa – di modulare la distribuzione del farmaco e secondo quali criteri?” Infine: “Come valuta la giunta, sotto il profilo dell’etica politica, la concreta prospettiva di disattendere alle promesse formulate da Enrico Rossi a due settimane dal voto per le elezioni regionali?”