Dl Enti locali, la Cgil non ci sta: “Stanno smantellando lo stato sociale”

5 agosto 2015 | 09:37
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Dl Enti locali, la Cgil non ci sta: “Stanno smantellando lo stato sociale”

Cgil all’attacco del Dl sugli Enti locali approvato dal parlamento dopo l’ennesima questione di fiducia posta dall’esecutivo Renzi. “Si sta procedendo allo smantellamento dello stato sociale del nostro Paese, frutto e risultato importante di battaglie che in anni passati noi come sindacato e i partiti della sinistra hanno contribuito a costruire. Dopo la scuola pubblica, con i tagli contenuti nel D.L. Enti Locali si procede verso la negazione ai cittadini di diritti fondamentali come l’istruzione e la sanità – attacca Patrizia Bernieri – Sono ormai evidenza statistica gli effetti prodotti dalla crisi economica e dagli interventi di contrasto sbagliati operati in continuità dai vari governi tecnici e politici di diversa natura, che si sono succeduti nel Paese. Per primo, l’aumento della disuguaglianza come mai prima era accaduto. Tra chi con la crisi si è arricchito e chi si è impoverito, tra chi lavora e chi il lavoro lo ha perso o non riesce a trovarlo, con dati tragici per i giovani. Tra chi può curarsi e chi no”.

A preoccupare Bernieri anche la situazione della sanità delle Regioni: “Ieri con il voto del Dl Enti locali si è proceduto ad un ennesimo taglio di 2,3 miliardi alle Regioni per la sanità. Arrivando così al taglio di 17,5 miliardi dal 2009, come certifica la Corte dei Conti. Crediamo che nessuna parola possa nascondere quanto si sta facendo del nostro sistema sanitario pubblico. Sono i fatti e i numeri che parlano. Parlano il numero crescente delle persone che rinunciano a curarsi per motivi economici ed il numero di coloro che sono già ora costretti a rivolgersi – pagando – al privato, per avere certezza nei tempi della cura e della diagnosi. In Toscana si è proceduto da tempo ad una riorganizzazione del sistema regionale che ha garantito quella sostenibilità economica utile ad evitare il commissariamento, e a offrire servizi dignitosi. Obiettivo raggiunto già ora, prima della nuova legge di riordino e di riduzione delle ASL, attraverso la razionalizzazione della rete ospedaliera e della spesa farmaceutica, la realizzazione di una centrale unica degli acquisti e soprattutto di grandi sacrifici da parte di molti dei lavoratori che vi operano. Sia quelli pubblici, pensiamo per esempio agli addetti ai pronto soccorso, che quelli privati degli appalti, pulizie mense e altro per i quali il taglio lineare del 5% previsto nel Dl, se non arginato può diventare devastante”. Secondo Bernieri la Toscana “ha già dato” e occorre agire diversamente: “Nella nostra regione ora è prioritario portare a definitivo compimento la realizzazione del piano programmato dei servizi territoriali come Case della salute e cure intermedie, parte essenziale della riorganizzazione, e procedere alla riduzione delle liste di attesa in modo qualitativamente e quantitativamente omogeneo in tutti i territori regionali”.