Fattori: “Se la Toscana importa i rifiuti, vuol dire che i nuovi inceneritori sono inutili”

Non solo da destra, il no ai rifuti calabresi in Toscana è bipartisan. Contro la decisione della giunta Rossi si schierano Sì-Toscana a Sinistra con il capogruppo Tommaso Fattori, Firenze riparte a sinistra, Medicina Democratica, Coordinamento Comitati Po-Pt. Ma a differenza di Fdi e Lega nel mirino non c’è (solo) l’arrivo della spazzatura (600 tonnellate al giorno da Calabria e Liguria), bensì la questione dell’incenerimento dei rifiuti e il business collegato.
“Sono due le considerazioni immediate. La prima è che anche chi ha gli impianti ha bisogno di discariche inquinanti e quindi mente, sapendo di farlo, chi a Firenze propone gli inceneritori come il minor male rispetto alle discariche. La seconda è che tutta questa emergenza rifiuti in Toscana evidentemente non esiste se ancora oggi possiamo permetterci il lusso d’importare rifiuti da altre Regioni. Siamo di fronte ad una situazione paradossale. Pochi giorni fa, tra le proteste della cittadinanza e dei comitati, è stato dato il via libera all’inceneritore di Case Passerini come la soluzione a tutti i problemi emergenziali per la gestione dei rifiuti e oggi vengono importati in Toscana rifiuti da altre regioni, per alimentare i ‘nostri’ impianti che già adesso sono sovrastimati rispetto ad un sistema che voglia puntare realmente sulla raccolta differenziata, su un’economia più verde e su una gestione diversa del ciclo”.
E con il nuovo piano nazionale, che prevede 12 ulteriori impianti oltre a quelli già autorizzati, Case Passerini incluso, insieme danno arriva la beffa, insiste la nota congiunta: “Chi ci guadagna è chi realizza gli impianti e chi poi li gestirà come partner industriale, avendo la garanzia che il Comune, la Regione o lo Stato autorizzerà l’acquisto di altri rifiuti da fuori zona, in modo da mantenere in funzione per anni e anni l’impianto, quando avremmo potuto farne benissimo a meno, scegliendo politiche diverse”, con l’Italia che aggiungono “diventerà la pattumiera dell’Europa e, pur di onorare gli impegni di tonnellaggio di rifiuti da bruciare, saremo disposti a ricevere rifiuti anche dall’estero a bassissimo costo, disincentivando così la raccolta differenziata. In questo scenario, infatti, la raccolta differenziata è un elemento d’intralcio all’attività inceneritorista e ai profitti che vi sono connessi, mentre dovrebbe essere il volano per un’economia verde e un’industria pulita che punta sull’innovazione e sulla creazione di posti di lavoro. A pagare, ancora una volta, saranno i cittadini, che avranno tariffe più alte e danni per la salute”.