
Slitta al 4 settembre, dopo la precettazione della commissione di garanzia lo sciopero indetto dalle organizzazioni sindacali dopo le aggressioni a due ferrovieri in Toscana. La decisione di Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti della Toscana è arrivata dopo una giornata intensa sul fronte della solidarietà ai due capitreno vittime delle aggressioni a Santa Maria Novella e a Campiglia Marittima.
Le organizzazioni sindacali regionali toscane denunciano che il fenomeno delle aggressioni al personale ferroviario è diventato una emergenza che nessuno si può permettere di ignorare. “Da anni le segreterie regionali – si legge in una nota – denunciano tale situazione in tutte le sedi possibili, sia aziendali che istituzionali assistendo a continui rimpalli di responsabilità/competenze”.
Rossi scrive ad Alfano e fa appello ai prefetti
Intanto si muove anche la Regione Toscana con una lettera al ministro Alfano per chiedere uno speciale impegno del governo italiano sul terreno della sicurezza per i passeggeri e per i lavoratori delle ferrovie, nonché un ripristino della legalità per quanto riguarda ogni forma di abusivismo. E’ questa l’iniziativa assunta già questa mattina (28 agosto) dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi in relazione alle notizie dei ferrovieri aggrediti durante il loro servizio su treni toscani e del conseguente sciopero proclamato dai sindacati. “Prima di tutto la doverosa solidarietà ai ferrovieri aggrediti e a tutto il personale costretto a lavorare in situazioni di rischio, cosa assolutamente inaccettabile per un paese che si vuole civile – afferma il presidente – Ma oltre la solidarietà, contrastare quanto sta succedendo sui nostri treni non può non essere una priorità per le forze dell’ordine e le prefetture. Il treno è uno spazio pubblico e lo Stato ha il dovere di garantire la sicurezza sia dei lavoratori che dei passeggeri. E’ una condizione minima senza la quale si alimentano sfiducia e rabbia e si dà fiato a certe forze interessate a operare pericolose strumentalizzazioni, Senza dimenticare che, su treni frequentati anche dai turisti magari per raggiungere le nostre città d’arte e le nostre località balneari, a essere pregiudicata è anche l’immagine del nostro paese”. La Regione Toscana, ricorda il presidente, ha già posto più volte la questione alle prefetture e alle Ferrovie e, pur nella ristrettezza dei suoi bilanci, ha già impegnato risorse e ha dato la sua disponibilità a impegnarne di altre per ingaggiare agenti privati che presidino i treni regionali. Ma ovviamente è dallo Stato, per le sue competenze, che bisogna attendersi un impegno specifico impegno. “La vicenda – conclude il presidente – è surreale anche da un altro punto di vista. Ad aggredire sono stati anche ambulanti che trasportavano merce taroccata, frutto dello sfruttamento del lavoro e dell’evasione fiscale. Merce insomma che, in condizioni di illegalità, fa concorrenza ai prodotti degli imprenditori in regola con la legge. Una terra che punta sulla qualità e la legalità come la Toscana non può accettare questo sui suoi treni, così come sulle sue spiagge o nelle sue piazze. E’ necessario contrastare la produzione e la vendita di questa merce”.
Rossi, inoltre, chiede un impegno ai prefetti. “Mi rivolgo ai prefetti e alle forze dell’ordine – dice – Abbiamo bisogno di una presenza straordinaria e costante sui treni in modo da scoraggiare i malintenzionati di ogni tipo e provenienza sociale ed etnica. Non è possibile che i lavoratori delle ferrovie e i cittadini che prendono il treno non abbiano risposte adeguate da parte delle istituzioni. Chiedo che si faccia un vero e proprio piano regionale che coinvolga tutte le prefetture interessate. Per quanto mi riguarda combatterò questa battaglia con grande determinazione. Spero che dopo tante sollecitazioni non mi sia necessario salire sui treni, come ho fatto per denunciare la situaizone dei pendolari, questa volta per rendere pubblico ciò che i cittadini già vedono ogni giorno”. La richiesta è quella dell’adozione di un vero e proprio piano per la sicurezza che preveda presidi delle forze dell’ordine sui treni, videosorveglianza, controlli e filtraggio alle stazioni e quanto altro sia necessario. “La Regione – sottolinea il presidente – non ha proprie forze dedicate all’ordine pubblico, ma ha già più volte posto la questione. Ha scelto di pagare il biglietto al personale delle forze dell’ordine che si reca al lavoro in treno, per garantire una maggiore presenza. E’ disposta a investire ulteriori risorse per integrare il personale di polizia con agenti privati. Ma ora tocca allo Stato fare la sua parte. Mi aspetto risposte concrete”. Tutto questo, conclude Rossi, anche per combattere la piaga dell’abusivismo così come per assicurare che i biglietti siano pagati: “La Regione Toscana – ricorda infatti – paga il servizio pubblico. I biglietti non fatti sono un danno per le nostre casse e danneggiano la possibilità di mantenere i livelli del servizio pubblico”.