Lavori di pubblica utilità, la Regione pronta al cofinanziamento di 23 progetti

1 settembre 2015 | 15:20
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Lavori di pubblica utilità, la Regione pronta al cofinanziamento di 23 progetti

Sono 23 i progetti di lavori di pubblica utilità che la Regione cofinanzierà per una somma pari all’80% del costo del lavoro. Risorse riferite a una retribuzione lorda che non deve essere superiore agli ottomila euro annui.

I primi risultati del bando, scaduto ieri, sono stati annunciati dal presidente della Regione Enrico Rossi nel corso della conferenza stampa sui dati dell’occupazione in Toscana. Il bando, partito a giugno e in maniera sperimentale, prevede per la prima volta, questa misura, concepita per favorire l’occupabilità di soggetti svantaggiati nel mercato del lavoro e contrastare la disoccupazione di lunga durata attraverso l’attuazione di iniziative finalizzate all’impiego temporaneo e straordinario in lavori di pubblica utilità. La partecipazione al bando, con termini ristretti e in periodo estivo, è già un primo sintomo della volontà di utilizzare al meglio questo strumento da parte degli enti locali.
Si tratta di un modo per coinvolgere attivamente le persone che si trovano, a causa della mancanza di lavoro, in una grave difficoltà economica e che non hanno possibilità di accedere ad ammortizzatori sociali. Anche per questo sono state previste premialità particolari, ovvero un punteggio aggiuntivo, per i progetti presentati da Comuni che rientrano nelle aree di crisi di Piombino, Livorno e Massa Carrara.
Ora partirà la fase istruttoria, cui seguirà una valutazione e la graduatoria finale. Gli uffici di Sviluppo Toscana procederannno in tempi brevi alla verifica dei requisiti di ammissibilità,  condizione fondamentale per accedere alla successiva fase di valutazione tecnica. Al termine della valutazione, la graduatoria dovrà essere approvata e pubblicata sul Burt. I progetti vengono finanziati in ordine di graduatoria fino ad esaurimento delle risorse disponibili, salvo riapertura dei termini in caso di economie. Con questo bando, ha detto il presidente, di creare dai 300 ai 400 posti di lavoro ma, se l’esperimento avrà successo, sarà possibile riproporlo in futuro.