118, Mugnai (Fi): “Basta indugi, stabilizzare i medici precari”

30 settembre 2015 | 12:21
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118, Mugnai (Fi): “Basta indugi, stabilizzare i medici precari”

Dovevano essere stabilizzati dal 2012. Ma non è andata così, secondo Forza Italia. Perché nei fatti i medici precari del 118 precari erano e precari restano, almeno per ora. E oggi, dopo che anche l’Anaao in Commissione sanità ha richiamato la Regione al rispetto dei patti, torna alla carica anche il vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (capogruppo di Forza Italia) per il quale quella dei precari del 118 è una sfida storica su cui si è impuntato e non recede: “Questi professionisti della sanità, che vedono la loro carriera fondata sul precariato, ci salvano la vita ogni giorno. Nessuno però si preoccupa della loro, di vita. Anzi, vengono presi in giro con promesse rinnovate da un semestre all’altro, da un anno all’altro, ma che mai si realizzano”.

Tra i medici, ciascuno ha alle spalle almeno cinque anni di anzianità nell’emergenza urgenza in regime di convenzione a tempo determinato. Quattro, sei mesi di rinnovo alla volta: dipende da Asl a Asl. “E poi niente malattia, ferie per carità, licenze matrimoniali e di paternità nemmeno a parlarne… – aggiunge Mugnai – solo tanti turni, perché li pagano sostanzialmente a ore e allora loro si fanno in quattro tra vocazione e necessità, lavorando gomito a gomito e a pari mansioni con i colleghi di ruolo e sempre con sul capo la spada di Damocle che in caso di tagli le prime teste a saltare possano essere le loro”.
“Così crollerebbe il sistema dell’emergenza-urgenza territoriale, è chiaro – osserva Mugnai – e con ciò la sicurezza dei cittadini nel momento acuto della malattia e della relativa presa in carico subirebbe un tracollo verticale. E’ tutta una questione di volontà politica, dal momento che in altre Regioni, a parità di normativa e di situazione di partenza, la stabilizzazione è avvenuta o è in corso. Ma qui no. Qui si vuol tenere la gente sulla corda così è più controllabile. Altrimenti non si spiegherebbe come mai i soldi per le poltrone si trovino sempre, quelli per loro mai. Malgrado le promesse e malgrado una nostra mozione che nel 2013 impegnava la giunta a procedere a un piano di stabilizzazione. Fu approvata all’unanimità. Non è cambiato niente”.