Rg: “Geotermia, la Regione attui il protocollo d’intesa, servono procedure più semplici”

Coordinare gli enti pubblici i cui territori sono interessati dai permessi di ricerca per la geotermia e i titolari di questi permessi, con l’obiettivo di ridurre gli effetti cumulativi degli impatti ambientali a favore dello sviluppo sostenibile. Questi i punti del protocollo d’intesa siglato nel 2014 tra Regione Toscana e Rete geotermica (di cui fanno parte alcuni degli operatori titolari di permessi e soggetti industriali della filiera geotermica) e alla cui attuazione i rappresentanti delle Rete hanno richiamato la Regione.
La richiesta è stata sollecitata ieri nel corso di un’audizione in commissione Territorio e ambiente, presieduta da Stefano Baccelli (Pd). “Questa audizione – ha ricordato Baccelli – si inserisce in una serie di approfondimenti effettuati dalla commissione sul tema della geotermia che verrà affrontato anche nella prossima seduta del Consiglio regionale con la discussione della mozione che vede primo firmatario il capogruppo Pd Leonardo Marras”.
I rappresentanti di Rg hanno parlato dell’importanza di creare una filiera per dare centralità alla risorsa nel quadro energetico nazionale, di promuovere una buona geotermia, di sviluppare tecnologie ecocompatibili e progetti industriali integrati con le attività delle comunità. “Se si sviluppasse il potenziale geotermico di oggi raggiungeremmo – hanno fatto presente – il 10 per cento di fabbisogno nazionale nei prossimi 20 anni con investimenti attorno a 15 miliardi di euro e con la creazione di nuova occupazione”.
L’accento è stato posto sull’importanza della regolamentazione dei permessi di ricerca. Da parte della Rete arrivano richieste precise alla commissione in particolare riguardo alla semplificazione del processo amministrativo e al rispetto delle tempistiche per il rilascio delle autorizzazioni. “La vita di un progetto geotermico è troppo complessa, dall’individuazione di un’area interessante alla produzione di un kilowatt/ora ci sono tempi di 82 mesi, tra fasi autorizzative ed esecuzione”. La Rete chiede, inoltre, il “mantenimento delle competenze amministrative per le procedure autorizzative in capo alle Regioni e l’affidamento all’organo centrale della formulazione di regolamenti attuativi”. Si è parlato di valorizzazione e sviluppo della geotermia anche come opportunità per il turismo. In sintesi, i rappresentanti della rete hanno parlato della risorsa geotermica come di “una risorsa rinnovabile, sostenibile, programmabile, presente nel territorio italiano e in grado di produrre sia elettricità che calore. Una risorsa che non inquina le falde acquifere, non depaupera i territori, non causa emissioni atmosferiche, non dà origine a fenomeni di subsidenza o di sismicità indotta”. “La Regione – ha concluso Baccelli – non esaurisce il suo ruolo con il solo rilascio di autorizzazioni, ma deve svolgere anche il suo compito politico in termini di programmazione, pianificazione e coordinamento”.