Arpat: dal consiglio regionale via libera al bilancio 2014 ma è polemica sul costo del personale

7 ottobre 2015 | 11:04
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Arpat: dal consiglio regionale via libera al bilancio 2014 ma è polemica sul costo del personale

Via libera dall’aula di Palazzo Panciatichi al bilancio di esercizio 2014 di Arpat. Bilancio che si chiude con un utile di esercizio pari a un milione e 261 mila 359 euro da destinare per 252mila euro a riserva indisponibile (pari al 20 per cento) e il rimanente milione e 9mila euro (pari all’80 per cento) per investimenti per mantenere il patrimonio immobiliare e rinnovare le attrezzature di laboratorio.

Il presidente della commissione Territorio, ambiente, mobilità e infrastrutture, Stefano Baccelli (Pd) presentando l’atto in aula si è soffermato in particolare sulla gestione virtuosa del patrimonio immobiliare, che tende man mano a dismettere le sedi non di proprietà. Il presidente ha inoltre ricordato i lavori di ristrutturazione dell’edificio di Via Ponte alla Mosse a Firenze, dove si trasferirà l’Agenzia.
Tra le voci che costituiscono il bilancio ci sono il valore della produzione che rappresenta i valori dei servizi che l’agenzia produce (pari a 51 milioni e 937 mila euro; sostanzialmente invariato rispetto all’esercizio precedente +0,2 per cento) e i costi della produzione che rappresentano i valori e servizi consumati (48 milioni e 243 mila euro con una riduzione dell’1,3 per cento rispetto al 2013). La richiesta di Arpat è che l’80 per cento dell’utile 2014 venga riassegnato ad Arpat per la realizzazione di investimenti sia sui laboratori che sulle strumentazioni, ma anche per la prosecuzione dell’attività di manutenzione del patrimonio immobiliare.
Riguardo al personale dell’Agenzia al 31 dicembre 2014 risulta di 708 unità (91 per la dirigenza e 617 per il comparto), due in meno rispetto al 2013, il costo ammonta a 35 milioni e 792 mila euro e registra una riduzione dell’1,5 per cento rispetto al 2013.
Il presidente Baccelli, segnalando il parere favorevole del collegio dei revisori, ha ricordato che in commissione l’atto è stato licenziato a maggioranza. Enrico Cantone (M5S), annunciando il voto di astensione “per l’importante compito svolto da Arpat nel difendere i cittadini da attacchi di inquinamento”, ha parlato di “ennesimo poltronificio”: “i vertici dell’Agenzia costano alla Regione Toscana più di Obama”. Voto di astensione anche per Tommaso Fattori (Sì), che ha in particolare focalizzato l’attenzione sul sistema dei controlli Arpat: “Sarebbe utile avere un quadro dettagliato della situazione”. Dalla maggioranza Paolo Bambagioni (Pd), ha posto l’accento sulla riorganizzazione e la ricerca di efficienza, passando dalla voce del personale: “Mediamente 50 mila euro a persona è un costo alto”, ma sempre dal Pd Elisabetta Meucci ha sottolineato che “in Arpat ci sono medici, chimici, fisici che hanno inquadramento dirigenziale”.