Baccelli: “Rifiuti, non siamo all’anno zero, presa strada giusta”

“Non siamo affatto all’anno zero. Pur con alcune criticità, siamo sulla strada giusta”. Così il presidente della commissione Ambiente in Consiglio regionale Stefano Baccelli (Pd) al termine dell’incontro di questo pomeriggio, mercoledì 7 ottobre, con alcuni esperti internazionali riuniti nella sigla “Zero Waste Dream Team”. “L’audizione è stata un buon inizio – ha detto Baccelli – e ben si inserisce in quel percorso di approfondimento sul tema dei rifiuti che come commissione abbiamo deciso di intraprendere”. “Mi pare che ci siano elementi condivisi e valori comuni” ha continuato ricordando, tra gli altri, l’opportunità di “procedere sulla raccolta differenziata spinta e sul riuso”, sul “confronto con produttori di articoli di mercato oggi non riciclabili”, ma anche sul “residuo attivo”. “Il confronto con esperienze diverse non può che essere costruttivo e propositivo” ha aggiunto il presidente. “L’approccio di tutti i commissari in questo senso mi pare pragmatico e di buon senso. È stata una discussione concreta sui fatti e non sulle teorie”.
Tra gli esperti intervenuti anche il premio Pulitzer 2007 per la scoperta dell’Isola di plastica nel Pacifico Charles Moore, l’esperto di rifiuti Paul Connet, il presidente di “Zero Waste Usa” Ruth Abbe. Per il vicepresidente della commissione Giacomo Giannarelli (M5S), che ha incontrato gli esperti prima dell’audizione formale in commissione, “Rifiuti Zero è ormai realtà in moltissime città del mondo e l’Italia vede in alcune città, come Parma, dei centri di sperimentazione della strategia che ad oggi hanno raggiunto ottimi risultati”. Da parte sua Connet ha evidenziato che “incenerire costa molto di più di riciclare, perché il sistema di controllo delle emissioni e la gestione del residuo è molto dispendioso oltre che dannoso per la salute”. Moore ha invece osservato che in mancanza di interventi adeguati “arriveremo ad avere un oceano con un quarto di pesci e tre quarti di plastica”. Abbe ha concluso segnalando che ad oggi la Zero Waste Alliance ha già avviato “percorsi di riprogettazione industriale con le multinazionali per ridurre l’uso di materiali” e ottenere “scarti vendibili sul mercato”.