
Seconda in Italia per morti bianche nei primi otto mesi del 2015. Sono ben 55 in Toscana, dati aggiornati al 31 agosto, le vittime sul lavoro in Toscana, dietro alla Lombardia che ne conta addirittura 84.
Numeri in aumento in tutta Italia, 546, +11,7% rispetto allo stesso periodo del 2014, che emergono da un’indagine elaborata dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering basata su dati Inali che contemplano tutti i casi di infortunio mortale accaduti sul territorio nazionale italiano, a esclusione delle morti bianche avvenute durante la circolazione stradale o in itinere. “E’ un triste primato a cui non vorremmo partecipare – è il commento del segretario generale della Uil Toscana, Francesca Cantini – E’ evidente che dobbiamo strumenti di controllo prevenzione perché tutto questo non accada. Facciamo ancora troppo poco. I lavoratori devono essere messi in condizione di lavorare senza rischiare nulla. Allo stesso tempo le aziende che non si adeguano agli standard minimi di sicurezza devono essere sanzionate. E’ intollerabile che ancora oggi si possa morire di lavoro”. Le costruzioni sono il settore più pericoloso: 69 vittime pari al 12,5% del totale nei primi 8 mesi dell’anno. Al secondo posto le attività manifatturiere, con un’incidenza dell’11,5%, seguite da trasporto e magazzinaggio (9,3%). Stando Le vittime di solito sono maschi (95% dei casi), italiani (84%) tra 45 e i 54 anni, fascia di età che rappresenta il 35,7% del totale.