Screening oncologici, i Cinque stelle: “Ritardi nella comunicazione possono penalizzare la sanità pubblica”

7 ottobre 2015 | 16:33
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Screening oncologici, i Cinque stelle: “Ritardi nella comunicazione possono penalizzare la sanità pubblica”

I ritardi nella comunicazione degli esiti degli screening oncologici possono spingere gli utenti a rivolgersi a struttire private, penalizzando la sanità pubblica. E la preoccupazione rilanciata dal consigliere del Movimento cinque stelle Andrea Quartini in una interrogazione a cui ha risposto l’assessore Stefania Saccardi. Preoccupazione che non ha trovato risposta. A differerenza delle altre domande sui controlli di qualità attivati dalla giunta sui propri programmi di screening, per ridurre eventuali ansie e preoccupazioni legate agli esiti dei test di prevenzione oncologica.

“La giunta ha da molti anni previsto una modalità strutturata di governo degli screening oncologici territoriali – ha esordito l’assessore – e tale attività è stata affidata all’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica (Ispo) presso cui è istituito il centro di riferimento regionale per la prevenzione oncologica (Crrpo). Le criticità dei tempi di attesa sono da tempo all’attenzione del governo regionale – ha aggiunto – Non vi è dubbio che il periodo storico ed economico che stiamo attraversando debba indurre ad una sempre più standardizzata integrazione a rete dei servizi e alla predisposizione di una cabina di regia sempre più strutturata”. In tale contesto l’assessore ha ricordato il “recente mandato a Ispo affinché, nell’ambito della riorganizzazione del servizio sanitario regionale, attivi, di concerto con i commissari alla programmazione di Area vasta – ha concluso – tutte le azioni e le sinergie atte a garantire ottimi livelli di qualità e tempi adeguati nelle erogazione degli screening oncologici su tutto il territorio”.
“Solo parzialmente soddisfatto” si è dichiarato Andrea Quartini, che ha affermato di non aver colto alcuna risposta dell’assessore sul privato. E ricordando ancora casi di ritardi, nell’invio di risposte a screening importanti come il pap-test, il consigliere ha infine invitato a riflettere su un “sistema sanitario che finisce per autovalutarsi, in un contesto di autoreferenzialità”.