La difesa del suolo passa anche dal web: la Regione punta sulle nuove tecnologie

9 ottobre 2015 | 13:40
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La difesa del suolo passa anche dal web: la Regione punta sulle nuove tecnologie

“Le nuove tecnologie sono un alleato fondamentale per la difesa del suolo e la mitigazione del rischio idrogeologico. La Regione le sta utilizzando a più livelli, con la consapevolezza che questa è la strada più idonea da perseguire”. E’ quanto ha detto l’assessore all’Ambiente Federica Fratoni intervenendo oggi alla Scuola Superiore Sant’Anna nell’ambito dell’Internet Festival in corso a Pisa. Tante le applicazioni già in corso. Per le previsioni meteo l’obiettivo è migliorarne l’affidabilità. La “gestione unitaria”, con il coinvolgimento di meteorologi, idrologi, ingegneri idraulici e geotecnici e geologi, garantisce che difesa del suolo e assetto idraulico, prevenzione del rischio idrogeologico e protezione civile viaggino sulla stessa corsia.

La pagina del Centro funzionale del servizio idrologico regionale contiene le informazioni per i cittadini sui potenziali rischi legati a fenomeni meteorologici e dà notizie sui comportamenti da adottare per proteggersi in caso di situazioni critiche (inondazioni, frane, smottamenti e allagamenti, temporali forti, vento, mareggiate, neve e ghiaccio).
C’è poli la legge regionale 35/2011 che fissa criteri per individuare opere pubbliche strategiche e prevede una serie di obblighi in relazione al monitoraggio e alla tempistica di esecuzione. Grazie all’archivio di tutte le opere pubbliche avviate in Toscana (Simog-Sitat) si riesce a analizzarne i tempi di esecuzione. I risultati del monitoraggio sono visualizzabili nella pagina on line del sito istituzionale con tutte le informazioni collegate alla realizzazione del progetto e alle istruttorie autorizzative. E ancora il Documento annuale per la difesa del suolo con cui vengono selezionati e prpgrammati gli interventi sulla base di requisiti di urgenza e cantierabilità. Sviluppato grazie a un complesso e sistematico lavoro di ricognizione compiuto dalla Regione insieme a Province, Comuni, Consorzi di bonifica, permette di stabilire delle priorità per gli interventi più urgenti. Le istruttorie sono state inserite, consultate e verificate in rete, grazie ad un portale web, predisposto per gli uffici. Infine le banche dati informatizzate e georeferenziate. Realizzate grazie al censimento delle opere dopo una ricognizione effettuata sull’intero territorio regionale e con la collaborazione di tutti i soggetti pubblici coinvolti, sono costituite da due archivi interconnessi fra loro: l’individuazione del reticolo idraulico e il censimento delle opere interferenti. Il censimento è visualizzabile ad un indirizzo web pubblico e accessibile dalla banca dati della Regione, alla pagina della Difesa del suolo. Le opere censite sono editabili scaricando i file in formato shape, suddivisi in base ai tre Settori regionali del Genio Civile. Il censimento delle opere costituisce un primo step di un archivio informatizzato di notevole complessità. Basti pensare che ad oggi sono presenti circa 80.000 opere, insistenti su 65mila chilometri di reticolo idraulico.