Epatite C, scontro sulle cure in consiglio regionale

21 ottobre 2015 | 10:54
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Epatite C, scontro sulle cure in consiglio regionale

Due interrogazioni in materia sanitaria presentate da consiglieri M5S hanno avuto risposta in modo congiunto dall’assessore al diritto alla salute, Stefania Saccardi, che ha corredato la risposta in aula con del materiale informativo consegnato agli stessi proponenti. La prima, con primo firmatario Andrea Quartini, sottoscritta anche capogruppo Giacomo Giannarelli, in merito alla somministrazione delle nuove terapie combinate ai pazienti affetti da epatite C. La seconda, presentata dal solo Quartini, era invece sulla stabilizzazione del supporto ai disabili del progetto Vita indipendente. Entrambe le interrogazioni, inizialmente a risposta scritta, si sono automaticamente trasformate a risposta orale in quanto i limiti temporali entro cui andava fornita la risposta scritta sono stati superati.

L’assessore Saccardi ha chiesto di poter far avere del materiale scritto ai consiglieri e quindi di non leggere il “corposo materiale” in modo da non appesantire i lavori consiliari. Ma Quartini ha chiesto di conoscere almeno “il dato politico” perché “sono cose che interessano tutti” e sulle quali “ci vorremmo esprimere politicamente”. Quartini ha inoltre affermato che “le persone che usufruiscono del percorso Vita indipendente meritano un’attenzione particolare” e nel caso delle terapie combinate contro l’epatite C, la Giunta, evidenziando che “un buon piano terapeutico riduce anche le spese a carico del sistema sanitario”, ha chiesto se la Regione ha trovato qualche accordo che permette di concretizzare le enunciazioni di intenti, dal momento che “questo era uno dei punti da raggiungere nei primi cento giorni secondo il governatore Rossi”. L’assessore Saccardi, nella risposta, si è soffermata sul tema dell’epatite C affermando che “i pazienti che sono attualmente in trattamento, relativi a ben sei diverse categorie di pazienti, sono quelli compresi nel programma nazionale Aifa a cui ha aderito la Regione Toscana” e che “i trattamenti sono iniziati nel gennaio 2015”. La Saccardi ha affermato che “alla data di questa interrogazione, in Toscana hanno iniziato la terapia 1582 pazienti su 1750 previsti nel 2015, ossia oltre il 90 percento, e questo è un dato che non tutte le Regioni hanno”. L’assessore ha quindi affermato che “oltre la fine dell’anno contiamo non solo di chiudere il numero che ci è stato assegnato ma di superarlo”. Nella replica Quartini ha osservato che “fa piacere che si sia riusciti a passare dai 20 casi del febbraio 2015 ai 1752 di cui ha parlato l’assessore. Su questo punto, la risposta è clinicamente soddisfacente. Lo è meno rispetto all’obiettivi dei cento giorni, che noi condividevamo, del presidente Rossi, in quanto si diceva di voler realizzare un intervento su ben 26 mila pazienti. Quanto è stato propaganda e quanto vi è interesse da parte della Giunta di arrivare davvero a certi obiettivi?”.