Graduatorie Estar, Mugnai (Fi) torna all’attacco

22 ottobre 2015 | 13:09
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Graduatorie Estar, Mugnai (Fi) torna all’attacco

Graduatorie Estar: il Pd ci mette il cappello e Stefano Mugnai (Fi) non ci sta. “Se era per loro che adesso si beano alla stregua di supereroi per aver rimediato all’errore grossolano dei loro fiduciari – sbotta il Vicepresidente della Commissione sanità – a quest’ora queste migliaia di persone, tutti lavoratori qualificati presenti nelle graduatorie di 166 concorsi annullate di punto in bianco da Estar, erano belle che a casa a far la calza. Siamo stati noi a sollevare la questione a inizio luglio e a evitare il tentativo furbesco della giunta di mettere la sordina alla vicenda o di dar luogo a un rimedio peggiore del male: far rifare i concorsi a persone che già ne avevano vinto uno”.

Era l’inizio di luglio quando Mugnai, con un question time, portò nell’aula del Consiglio regionale il caso delle graduatorie della sanità di cui Estar, con delibera 237, aveva fatto carta straccia appallottolando però anche le aspettative e le vite di circa 5000 lavoratori dichiarati idonei i quali, mese dopo mese, si stavano lentamente avvicinando al traguardo dell’assunzione. “Fedele al motto per cui al peggio non c’è mai fine, Estar ritirò quella delibera per produrne un’altra, la 280, in cui le graduatorie annullate erano addirittura aumentate di numero, e con esse le persone che vedevano compromessa la loro vita professionale”. “Invece di ritirare la delibera con tante scuse – incalza ora Mugnai – la giunta e il Pd fanno cascar la cosa dall’alto come avesse implicato chissà che sfida muscolare. In realtà loro governano, loro amministrano, loro scelgono le posizioni di vertice. Compresi coloro che guidano Estar e che a luglio hanno fatto la prodezza, dunque ora non ce la raccontino perché la verità è che fanno i nodi e poi li sciolgono, ma è tutta farina del loro sacco. Piuttosto, davanti a questo ennesimo proclama – conclude l’esponente di Forza Italia – adesso vigileremo che non sorgano chissà che intoppi”.