Mediterraneo, Firenze lancia il partenariato per la cooperazione

Un invito “ad un nuovo partenariato su basi paritarie, con un forte accento sul decentramento territoriale e sul ruolo delle autonomie regionali e locali” è al centro della ‘Dichiarazione di Firenze sul Mediterraneo’, approvata dai partecipanti all’incontro in Consiglio regionale dedicato a ‘Nuovi paradigmi di cooperazione euro-mediterranea a vent’anni dalla Dichiarazione di Barcellona’. È stato il presidente della Commissione politiche dell’Unione Europea del Senato della Repubblica italiana, Vannino Chiti, a leggerla all’assemblea. L’obiettivo è promuovere lo sviluppo socio-economico dei paesi mediterranei con l’introduzione della cooperazione transfrontaliera, accanto a quella bilaterale e multilaterale, adottando una strategia macroregionale.
I partecipanti ritengono infatti fondamentale per l’Unione europea attribuire priorità strategica al Mediterraneo, un’area in cui l’Unione deve agire come un’unica voce nel nome dei suoi valori, storici e condivisi, di democrazia, di solidarietà, di accoglienza, di rispetto dei diritti umani e di pace. In questa prospettiva, a loro giudizio, è indispensabile proseguire nella progressiva integrazione delle economie, in modo da “fare sistema” e conseguire un valore aggiunto alle relazioni reciproche. In questo spirito, raccomandano lo sviluppo di una strategia euro mediterranea per la transizione energetica, la lotta ai cambiamenti climatici e la prevenzione delle migrazioni climatiche, insieme ad un programma di scambi culturali tra le scuole e le università delle due sponde del Mediterraneo, che coinvolga effettivamente le giovani generazioni per valorizzare gli elementi comuni di una storia millenaria. L’accresciuta conflittualità nell’area, la diffusione del terrorismo, i crescenti flussi migratori dalla sponda Sud dovrebbero essere uno stimolo ulteriore ad operare sul piano politico, economico e culturale, senza far prevalere un approccio meramente di sicurezza nell’area. Di fronte alla crisi dei rifugiati, auspicano l’adozione di strategie coordinate e concrete tra l’Unione europea ed i paesi piu colpiti dal problema, per affrontare con tutti i mezzi la sfide in atto attraverso tutti gli strumenti finanziari.
A loro parere le grandi fedi religiose e le differenti culture svolgono un ruolo importante nel contribuire, nella loro piena autonomia, al progetto di pace, di dialogo e stabilità dell’intero Mediterraneo. In conclusione la dichiarazione auspica che i Parlamenti nazionali ed europeo e tutte le assemblee elettive svolgano il loro ruolo insostituibile nelle attività di supporto alla promozione della prosperità, sicurezza e stabilità dell’area.