Sicurezza sugli autobus, la Regione risponde alla Lega: videosorveglianza sui nuovi mezzi

“I problemi di sicurezza e ordine pubblico sono gestiti dalla Prefettura competente, compreso il tema della sicurezza sui mezzi di trasporto pubblico locale”. Lo ha precisato l’assessore ai trasporti Vincenzo Ceccarelli, rispondendo ad un’interrogazione dei consiglieri Claudio Borghi, Manuel Vescovi e Jacopo Alberti (Lega Nord) sul tema della sicurezza, anche nelle periferie urbane, sulla tutela dei conducenti degli autobus, sul controllo del possesso dei biglietti da parte dei viaggiatori.
Ceccarelli ha aggiunto che lo scorso 22 luglio, in una prima riunione operativa con il prefetto di Firenze, è stata costituita una cabina di regia regionale per coordinare e monitorare le iniziative per migliorare la sicurezza ferroviaria, che registra un acuirsi dei problemi. Per il trasporto su gomma, invece, alcune misure, che saranno inserite nel contratto con l’azienda vincitrice della gara su lotto unico regionale, dovrebbero contribuire ad una maggiore sicurezza a bordo. Tutti i nuovi bus saranno dotati di sistemi satellitari per il controllo della posizione in tempo reale e per la videosorveglianza. Sarà necessario un unico titolo di viaggio anche per tratte con più vettori diversi tra loro. Nuovi sistemi di salita/discesa renderanno meno difficoltoso il controllo.
“Le funzioni di pubblica sicurezza, o di polizia di sicurezza, sono attribuite in via esclusiva allo Stato – ha concluso l’assessore – La Regione Toscana individua in intese, accordi, collaborazioni istituzionali gli strumenti per garantire l’ordinato svolgimento della vita civile. Le proprie competenze in materia di sicurezza urbana sono esercitate con le politiche di sicurezza sociale, educazione alla legalità, formazione professionale, riqualificazione urbanistica, edilizia residenziale pubblica, polizia locale”.
“Vengono da me, consigliere leghista, le delegazioni sindacali degli operatori del trasporto pubblico, per dirmi che la loro vita è un inferno – ha replicato Claudio Borghi – C’è un’esigenza vera. Un bell’elenco di cose da fare sarebbe stato meglio di una lezione di educazione civica sulle competenze di Stato e quelle delle Regioni, di cui non sentivo affatto il bisogno”.