A Palazzo Panciatichi i disegni dei bambini per la pace nel mondo

Si svolgerà domani (26 novembre) alle 17,30 presso il Palazzo Panciatichi del Consiglio Regionale della Toscana la inaugurazione della mostra internazionale Colori per la pace con disegni da 56 paesi del mondo, un progetto del Parco Nazionale della pace di Sant’Anna di Stazzema sviluppato in collaborazione della Associazione Colori per la pace. La mostra si svolgerà dal 26 novembre al 7 dicembre nell’ambito delle manifestazioni per la Festa della Toscana alla presenza del Presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani e del sindaco del Comune di Stazzema, Maurizio Verona.
Saranno in esposizione circa 200 disegni di bambini di età compresa tra i 4 e 10 anni provenienti da 56 Paesi del Mondo sul tema della Pace, intesa nelle sue infinite declinazioni, che per molti è l’assenza di conflitto, per altri può essere un luogo sicuro dove crescere o studiare o ancora mangiare. Per il 2015 hanno partecipato 56 Paesi dei 5 continenti inclusi alcuni campi profughi di siriani ed iracheni: sono stati realizzati 3802 disegni realizzati da 109 Scuole di 56 Paesi dei 5 continenti e da 18 organizzazioni di altro tipo per un totale di 96 organizzazioni impegnate a disegnare in rappresentanza dei seguenti Paesi. In tutto sono 74 le città e località del Mondo rappresentate. Sarà esposta una selezione di due disegni per ogni Stato Partecipante già esposta a Sant’Anna di Stazzema nel mese di agosto. Il progetto è stato presentato nel mese di maggio all’Expo’ di Milano nel Padiglione della Regione Toscana.
“Portiamo in un luogo importate come il Palazzo della Regione Toscana un progetto in cui crediamo molto”, commenta il sindaco di Stazzema Maurizio Verona che assieme al Presidente del Consiglio Regionale della Toscana Eugenio Giani inaugurerà la mostra, “che corrisponde allo spirito del Parco Nazionale della pace di Sant’Anna di Stazzema. Sarà un modo diverso per parlare di un tema importante come la pace di cui oggi in questo clima di guerra e dopo gli attacchi terroristici a Parigi, ma no solo, anche in Mali, in Tunisia e in tante parti del mondo di cui non sappiamo mai niente. In questo momento difficile dobbiamo moltiplicare le occasioni in cui parlare di pace e di dialogo. I bambini ci danno speranza in questo senso con la loro capacità di immaginare la pace anche se hanno conosciuto solo guerra e distruzione e quella spensieratezza di credere in un futuro diverso, se è vero che anche sotto un cielo di bombe si può sognare e disegnare un arcobaleno ed una colomba che vola”.