Consiglio regionale, nominati i sette membri del Collegio di garanzia

1 dicembre 2015 | 14:52
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Consiglio regionale, nominati i sette membri del Collegio di garanzia

Nicola Pignatelli, Elisabetta Catelani, Elena Malfatti, Mirko Romoli Fenu, Fiamma Cardini, Paolo Solimeno e Riccardo Tagliaferri: sono questi i membri del Collegio di garanzia, nominati dall’Assemblea toscana. Eletti a scrutinio segreto con voto limitato a quattro indicazioni per ciascun consigliere, dureranno in carica cinque anni.

Per la votazione – da svolgersi entro sei mesi dalla seduta di insediamento del Consiglio regionale eletto – l’Assemblea attinge da un elenco formato da soggetti appartenenti a professori universitari e associati con alta e riconosciuta competenza in diritto pubblico; magistrati fuori ruolo o ex componenti della Corte Costituzionale; avvocati con almeno sette anni di esercizio effettivo della professione (dieci se si considera il triennio per diventare procuratore); ex dirigenti di amministrazioni pubbliche con almeno quindici anni di esercizio della funzione dirigenziale e laurea in giurisprudenza. Non posson farne parte persone con cariche in organi direttivi o organismi dirigenziali di partiti, movimenti politici, sindacati e associazioni di categoria o con la candidatura in elezioni politiche o amministrative. A prescindere dalla cause di incompatibilità ed ineleggibilità, il componente che si trovi in una condizione di potenziale conflitto d’interesse personale rispetto all’oggetto di valutazione del Collegio, ha l’obbligo di astenersi dal partecipare al procedimento di verifica di conformità allo Statuto.
In caso di cessazione anticipata della legislatura, il Collegio resta comunque in carica fino al compimento del quinquennio della propria durata
Ad aprire il dibattito il consigliere Tommaso Fattori (Sì), che ha presentato un ordine del giorno collegato alla nomina dello stesso Collegio. “Il Collegio di garanzia è un po’ la nostra Carta Costituzionale”, ha esordito, da qui la “presentazione di questo atto, a firma dei capigruppo di minoranza, nel quale chiediamo due cose: che la prima seduta sia convocata immediatamente dopo l’insediamento, per poter verificare le firme sul referendum in tema di riforma sanitaria; che il presidente Giani doti gli uffici di risorse umane e strumentali per consentire al Collegio di esprimersi entro il 15 dicembre. E’ interesse di tutti far funzionare al meglio il Collegio di Garanzia, la battaglia sulla riforma sanitaria va fatta nel merito, discutendo sulle diverse posizioni e coinvolgendo i cittadini”.
“Accogliamo queste modifiche, che introducono elementi di auspicio che non rinneghiamo affatto – ha affermato il capogruppo del Pd Leonardo Marras – Discutere nel merito per noi significa arrivare in aula e confrontarsi, tanto più su una legge di riforma come quella sulla sanità”.
Stefano Mugnai (Fi), dopo aver ricordato come nella scorsa legislatura il Collegio di garanzia si sia rivelato uno strumento importante, ha dichiarato di accettare la “sfida”, “a patto che il ricorso a elementi di garanzia non avvenga a correnti alternate – ha sottolineato – se vogliamo davvero decidere insieme su passaggi legislativi importanti occorrono tempi congrui, non cavalcate a scapito del confronto”.
“Stiamo facendo un lavoro il più possibile condiviso – ha affermato Giovanni Donzelli (Fdi) – qualche volta ci riusciamo e potremo subito vedere se il Collegio sarà realmente di garanzia: la nostra attenzione sarà sul referendum sulla riforma sanitaria nella nostra regione”. “In questo momento così delicato per la questione referendaria, ringrazio il presidente Giani per essersi fatto in quattro per risolvere questioni burocratiche e arrivare alla nomina del Collegio di garanzia in tempi utili”. Così Andrea Quartini (M5s), augurandosi che l’impegno di tutti prosegua e invitando a “prendere in considerazione l’ipotesi reale di fare prima il referendum e dopo la riforma sulla sanità toscana”.