Ente terre, bilancio chiuso in pareggio: ok dal consiglio regionale

1 dicembre 2015 | 15:07
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Ente terre, bilancio chiuso in pareggio: ok dal consiglio regionale

Chiude in pareggio il bilancio d’esercizio 2014 di Ente terre regionali, al suo primo anno di gestione autonoma rispetto all’azienda di Alberese. L’anno precedente la perdita era stata di poco inferiore ai 300mila euro. Il consiglio regionale lo ha approvato a maggioranza, con il voto contrario di Lega Nord e l’astensione di M5S.

E’ stato il presidente della commissione Sviluppo economico Gianni Anselmi (Pd) ad illustrare l’atto in aula, ricordando che l’ente pubblico non economico si occupa della tutela e della promozione del patrimonio agricolo forestale della regione, in particolare di quello pubblico. Gestisce, inoltre, la Banca della terra, coordina gli interventi di gestione forestale e fa ricerca all’interno delle aziende di Alberese e Cesa. Il complesso dell’attività è stato oggetto in commissione di una specifica audizione del direttore Claudio Del Re.
Il consigliere Roberto Salvini (Lega Nord) ha annunciato il voto contrario del suo gruppo. A suo giudizio l’Ente Terre, in questa fase, dovrebbe avere precisi programmi di sviluppo per favorire l’inserimento dei giovani nelle attività agricole. “E’ un’azienda di eccellenza, in una situazione estremamente favorevole – ha osservato – Un bilancio nel quale non si spende una parola su questo tema non può essere approvato”.
La vicepresidente della commissione, Irene Galletti (M5S), ha annunciato il voto di astensione, sottolineando alcune criticità riscontrate nella gestione. In primo luogo il ‘fallimentare’ inizio di attività della Banca della terra, che ha visto soltanto l’immissione nella banca dati di quaranta lotti, uno solo dei quali privato, a fronte di un investimento di 120mila euro. Per valutare più compiutamente l’esercizio, il collegio dei revisori ha inoltre chiesto di avere i bilanci delle società partecipate. “Ci sono problemi sulla riscossione dei crediti, che ammontano a circa due milioni e settecentomila euro – ha osservato Galletti – La voce debiti registra circa due milioni e trecentomila euro, mentre i costi di produzione sono circa un milione e duecentomila euro, con una situazione contrattuale degli operai molto critica”.