Legge sulle cave, prorogati i termini in attesa della Corte Costituzionale

Il ricorso alla Corte costituzionale, presentato dalla presidenza del Consiglio dei ministri per violazione delle competenze esclusive statali, in merito alla legge regionale sulle cave ha spinto l’assemblea toscana a prorogare alcuni termini in attesa della sentenza. Con il voto favorevole della maggioranza e l’astensione dei gruppi di opposizione il consiglio regionale ha approvato la relativa legge. È stato il presidente della commissione Sviluppo economico, Gianni Anselmi (Pd) ad illustrare il testo, sottolineando che, con l’entrata in vigore del piano regionale cave saranno definitivamente superati i piani regionali e provinciali delle attività estrattive, approvati sulla base della vecchia disciplina.
Il presidente ha precisato che il termine per la stipula delle convenzioni, anche quelle non assegnate tramite gara, viene fissato al 31 ottobre 2016. Stesso termine per l’emanazione dei regolamenti comunali, mentre i Comuni di Massa e Carrara avranno tempo fino al 31 gennaio 2017 per la ricognizione dei beni estimati presenti nei rispettivi territori. “L’intervento normativo – ha concluso Anselmi – ha il solo scopo di dare agli operatori privati ed istituzionali nuovi riferimenti e nuove certezze temporali”. “Apprezziamo il tentativo, forse tardivo, fatto nella scorsa legislatura di mettere mano a questo tema delicatissimo. Resta però aperto il problema della compatibilità ambientale dell’attività estrattiva – ha dichiarato Giacomo Giannarelli (M5S) – Ci sono già quaranta ricorsi da parte delle aziende, che si aggiungono a quello del governo. È un quadro di incertezza normativa che ci preoccupa”. Per questo ha annunciato il voto di astensione.