Sicurezza del territorio, un elenco di ditte per i lavori in somma urgenza

Un elenco stilato su base territoriale per selezionare gli operatori economici idonei all’acquisizione di lavori pubblici in circostanze di somma urgenza. Questo uno dei punti più significativi della proposta di legge licenziata a maggioranza (contrarie tutte le opposizioni) dalla commissione Ambiente, presieduta da Stefano Baccelli (Pd). L’articolato modifica la legge 38 del 13 luglio 2007 (Norme in materia di contratti pubblici e relative disposizioni sulla sicurezza e regolarità del lavoro) ed è necessario visto il passaggio delle funzioni alla Regione (previsto con legge 22/2015, articoli 2 e 8).
“Le modalità di acquisizione dei lavori pubblici in circostanze particolari – ha osservato il presidente Baccelli – sono state rese più trasparenti attribuendo la facoltà alle amministrazioni pubbliche di adottare un elenco, su base territoriale, per la scelta delle imprese. Una soluzione equilibrata tra l’esigenza di massima celerità nell’individuare gli operatori economici idonei a svolgere tali lavori in somma urgenza e la necessità di garantire una corretta e riscontrabile selezione. Inoltre, la caratteristica territoriale dell’elenco conferma l’impegno e l’attenzione della Regione Toscana nei confronti delle imprese locali, le più adatte quanto a conoscenza dei luoghi e prossimità alle situazioni critiche nell’assolvere le relative attività”. L’utilizzo dell’elenco sarà alternativo alle ordinarie modalità di selezione degli operatori stabilite dalla normativa nazionale.
Il testo individua inoltre le modalità organizzative delle procedure di somma urgenza, ossia le diverse fasi procedurali per l’acquisizione dei lavori e la ripartizione delle competenze, e il sistema dei controlli che potranno avvenire, data la natura di estrema urgenza degli affidamenti, solo nella fase successiva.
Nel corso della seduta di oggi (14 dicembre), la commissione ha licenziato a maggioranza anche la proposta di legge su difesa del suolo, tutela delle risorse idriche, della costa e degli abitati costieri, anche questa necessaria visto il passaggio delle funzioni provinciali. L’articolato, su cui le opposizioni si sono espresse con voto contrario, specifica competenze regionali in merito a pianificazione, programmazione, indirizzo e controllo, individua esigenze di salvaguardia, recupero e ripristino della fascia costiera e sicurezza delle popolazioni. È inoltre previsto un documento operativo per la difesa del suolo (da approvare entro il 31 gennaio di ogni anno) per definire le opere, anche idrauliche, per le quali la Regione intende avvalersi dei consorzi di bonifica. Proprio questo punto è stato definito come “critico” dal vicepresidente della commissione Giacomo Giannarelli (M5S). “Ad oggi sembra che i consorzi siano solo stazioni appaltanti. Non è dato sapere – ha detto motivando il voto contrario – cosa succederà e se ci saranno nuovi affidamenti”.